L’ex terrorista Cesare Battisti ha tirato in ballo anche Alberto Torregiani, figlio del gioielliere Pierluigi Torregiani. Per l’omicidio di quest’ultimo Battisti fu condannato a 13 anni e 5 mesi, ma ora dal Brasile dice: “Torregiani figlio non ha nessun dubbio sulla mia innocenza”. Non sarebbe della medesima idea quest’ultimo, come trapela dall’agenzia di stampa Ansa. “Battisti se ha delle prove le usi, non rompa le balle alle famiglie delle vittime”, ha commentato secco Alberto. Poi, rivolgendosi al governo brasiliano, se è domandato se lo stesso sia cosciente di chi ha di fronte. “Ormai è delirante. Sta cercando di alzare un polverone come nel 2008 perché finché se ne parla lui rimane libero”, ha aggiunto il figlio del gioielliere ucciso. A sua detta Cesare Battisti sarebbe totalmente un bugiardo. “Certo che penso che non sia stato lui a uccidere materialmente mio padre, non lo dico io, lo dicono gli atti processuali”, dice. Ma, come ricorda lo stesso Torregiani, fu sempre Battisti a progettare gli attentati, anzi, “quando il gruppo terrorista si spaccò proprio sull’opportunità di uccidere mio padre, lui insistette. Certo che è responsabile”, chiosa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
L’ITALIA CONFIDA NELLA SUA ESTRADIZIONE
Nuovi aggiornamenti su Cesare Battista. L’ex militante dei “Proletari armati per il comunismo” ieri è stato scarcerato e l’estradizione in Italia è sempre più un miraggio. La decisione finale sul tema è prevista il prossimo 31 ottobre 2017, con la Corte Suprema del Brasile che gli ha concesso l’habeas corpus, secondo il quale l’ex brigatista potrà tornare a godersi la sua libertà. Cesare Battisti, condannato in Italia a quattro ergastoli, è tornato a parlare, a partire proprio dall’estradizione: “Ci sono diverse voci, molti di loro hanno già deciso a mio favore”, sicuro dunque di farla franca ancora una volta. In Italia però continuano a sperare nell’estradizione, ecco il commento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia: “Nessuno sconto per Cesare Battisti. L’assassino e terrorista sconti la sua pena fino all’ultimo giorno. Il Governo faccia tutto quello che è in suo potere per estradare subito questo pluriomicida nella nostra Nazione”. In carcere in seguito ad essere stato individuato al confine con il Bolivia, l’ex terrorista ha affermato che l’arresto “è stata una trappola. Era tutto organizzato. Io qui in Brasile sono accettato da tutti, tutti mi vogliono bene”.
CESARE BATTISTI: “L’ARRESTO E’ STATA UNA TRAPPOLA”
In carcere in seguito ad essere stato individuato al confine con il Bolivia, l’ex terrorista ha affermato che l’arresto “è stata una trappola. Era tutto organizzato. Io qui in Brasile sono accettato da tutti, tutti mi vogliono bene”. Un arresto che ha scatenato ulteriori polemiche, come riporta Libero: infatti, in molti pensano che si sia trattato tutto di una messainscena per evitare l’estradizione, con l’esportazione illegale di valuta e il possesso di cocaina considerati delitti penali in Brasile, con un processo in loco che blinderebbe Battisti dal tentativo della diplomazia italiana di riportarlo nella Penisola. Una questione sulla quale lo stesso Battisti ha detto: “Si stanno inventando un personaggio che non esiste. Non c’è stata tutta questa violenza che loro dicono”. Continua dunque la disputa tra Brasile e Italia per Cesare Battisti, con l’ex brigatista che spinge per non fare diventare esecutiva l’estradizione. “Se mi rimanderanno in Italia sono un uomo morto”, la motivazione.
“TORREGGIANI NON HA DUBBI SULLA MIA INNOCENZA”
E non terminano qui le dichiarazioni dal Brasile di Cesare Battisti. “Ho partecipato a un’idea che era una follia. Faccio autocritica. Se ho compassione per le vittime? Certo. Ho 62 anni, moglie, figli e nipoti”, l’autocritica dell’ex brigatista, che continua a rivendicare la sua innocenza circa i reati ascrittigli in Italia. Ed ecco la dichiarazione forte: “Ho una relazione con Alberto Torreggiani. Ho sue lettere che dicono che non ha nessun dubbio sulla mia innocenza”. Alberto Torreggiani nel 16 febbraio 1979 rimase paraplegico per un colpo alla colonna vertebrale, mentre suo padre Pierluigi Torreggiani venne ucciso: un delitto di cui Cesare Battisti è accusato e per il quale Alberto Torreggiani ha invece invocato a più riprese l’estradizione del latitante. Queste, a conferma, le sue dichiarazioni di venti giorni fa a Libero: “Insieme agli altri familiari delle vittime ci daremo da fare perché non riceva trattamenti di favore. Vogliamo giustizia – conclude – quella prevista dalla legge”.