Nessuna sorpresa dopo l’apertura del testamento di Bernardo Caprotti, il quale ha fatto in modo che Esselunga restasse al riparo da guerre familiari. E’ così almeno sulla carta, visto che il controllo della catena dei supermercati resta saldamente nelle mani della moglie Giuliana e della figlia Marina. Non si possono escludere, però, secondo Il Messaggero, impugnative e carte bollate, visto che da anni i figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, sono ai ferri corti con il resto della famiglia Caprotti. Il passaggio di consegne garantirà un futuro di stabilità ad Esselunga? E’ presto per dirlo, ma è comunque difficile immaginare che chi ora detiene il 70% dell’azienda fondata da Bernardo Caprotti possa contravvenire alle volontà dell’imprenditore, che stava lavorando alla cessione del gruppo. Il processo avviato con Blackstone e Cvc, al vaglio dell’advisor Citigroup, è stato congelato per il momento.
Dopo l’apertura del testamento di Bernardo Caprotti ci si interroga sul futuro di Esselunga. Potrebbe aprirsi una guerra tra gli eredi, ma di sicuro al momento c’è che la vendita ai fondi Blackstone e CVC Capital Partners è stata congelata. Un’alternativa potrebbe essere lo sbarco a Piazza Affari: secondo FinanzaReport, questa soluzione consentirebbe agli eredi che volessero restare in azienda di poterlo fare. Bisognerà innanzitutto ricostruire l’intero asse ereditario, che passa anche dalle donazioni effettuate da Bernardo Caprotti agli eredi o ai terzi. Il futuro di Esselunga è avvolto nell’incertezza: un accordo sulla governance sembra inevitabile per vagliare tutte le alternative, come quella della Borsa. Ma siamo ancora all’inizio della “partita”. Non mancano particolari e retroscena comunque sul testamento: pare che siano stati donati dei quadri al Louvre, ma non è ancora chiaro il loro valore.
Dopo la sua morte, potrebbe aver “inguaiato” il gruppo Esselunga avendo diviso ulteriormente le quote della holding che ora dovrà riorganizzarsi per arrivare pronta alle sfide del mercato nei prossimi anni, dove mancherà eccome il genio e la passione imprenditoriale dell’Esselunga. Dopo l’apertura ieri del testamento davanti al notaio non ci sono state ancora dichiarazioni ufficiali da parte dei principali protagonisti, le due famiglie dell’ex patron della holding Supermarkets Italiani. L’unico che ha commentato brevemente è stato uno dei due figli del primo matrimonio di Caprotti, di certo tra i più delusi dalle scelte del padre a livello di eredità, che praticamente gli ha lasciato solo la quota “legittima” in quanto figlio naturale dell’imprenditore. «Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo», ha detto ai cronisti all’uscita dalla lettura del testamento. Avrebbe potuto dire qualcosa di più contro le scelte ma ha preferito rispettare le volontà di Caprotti e ora si concentrerà sulla riorganizzazione del gruppo Esselunga: le controversie anche giudiziarie finiranno qui?
Il testamento di Bernardo Caprotti è stato aperto e di certo le novità non sono mancate, con l’ira prevista dai figli di primo letto che non vedono arrivare “grandi” cifre o responsabilità nel nuovo disegno dell’Esselunga, una delle realtà più funzionanti e in salute dell’intero panorama commerciale italiano. Importante la nuova designazione di Piergaetano Marchetti, il nuovo presidente del Consiglio di Amministrazione di Supermarkets Italiani Spa, la holding che controlla l’intero gruppo Esslunga. Professore e imprenditore di lungo corso, anche notaio, che ora diventa il nuovo numero 1 del Cda e avrà a che fare direttamente con i nuovi patron del gruppo, ovvero seconda moglie e figlia, Giuliana Albera e Marina Sylvia Caprotti. La primissima scelta fatta dal nuovo presidente Marchetti è stata quella di bloccare la vendita di Esselunga, al momento e per i prossimi mesi, con una nota che abbiamo già riportato negli scorsi giorni: «in considerazione della scomparsa del dottor Bernardo Caprotti, è stato deliberato di non dar corso, allo stato, ad operazioni relative alla controllata Esselunga».
Dopo la morte di Bernardo Caprotti e l’apertura del testamento del fondatore di Esselunga scomparso qualche giorno fa si apre la strada per il futuro dell’azienda. Il controllo del gruppo è stato lasciato da Caprotti alla moglie Giuliana e alla figlia Marina. E il commento del primogenito Giuseppe, alla lettura del testamento è stato “Faremo di tutto per salvaguardare Il gruppo”. Dunque l’ipotesi è che ci sia la volontà di trovare un accordo per preservare l’azienda. La vendita di Supermarkets Italiani, la holding che controlla Esselunga, è stata bloccata dopo la morte di Bernardo Caprotti: sono state infatti congelate le offerte non vincolanti arrivate a fine agosto da parte di due importanti gruppi di private equity, Blackstone e Cvc. La storia di Esselunga è iniziata nel 1957 quando a Milano fu inaugurato il primo supermercato in viale Regina Giovanna. Oggi l’azienda conta circa 22mila dipendenti e 152 Superstore e Supermarket in Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Liguria e Lazio.
Stanno emergendo nuovi particolari in merito al testamento di Bernardo Caprotti, imprenditore morto venerdì scorso all’età di 90 anni. Il fondatore di Esselunga, che conta circa 22mila dipendenti e 152 Superstore e Supermarket, ha lasciato la maggioranza della catena di supermercati Esselunga alla moglie Giuliana Albera e alla loro figlia Marina, mentre il 15% a testa è spettato per la legge di successione a Violetta e Giuseppe, i figli del primo matrimonio, a cui è andato anche il 22,5% di La Villata Spa, la società che gestisce il patrimonio immobiliare di Esselunga. Nel testamento di Bernardo Caprotti c’è stato spazio anche per i collaboratori “storici”: il 50% dei risparmi personali, ad esempio, va alla segretaria Germana Chiodi, mentre l’altra metà verrà suddivisa tra i cinque nipoti. Ora si aprono nuovi scenari per Esselunga, la cui vendita è stata temporaneamente bloccata. Nel frattempo apriranno i supermercati di Cusano Milanino e Camerlata, mentre per la fine dell’anno è prevista l’apertura del nuovo punto vendita di Roma.
E’ stato aperto il testamento di Bernardo Caprotti, morto venerdì scorso. Il controllo di Supermarkets Italiani, la holding di Esselunga, è stato lasciato alla moglie Giuliana Albera e alla figlia Marina, a cui è stata destinata la quota del 25% di cui poteva disporre. Con la cosiddetta “legittima” le due donne avranno il 66,7% del capitale. E’ quanto emerso dopo l’apertura del testamento presso lo studio del notaio Marchetti. Ai figli del primo matrimonio, Violetta e Giuseppe, è stato assegnato il 22,5% a testa. “Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo”, ha dichiarato Giuseppe Caprotti, figlio dell’imprenditore brianzolo all’uscita dallo studio, senza commentare il contenuto del testamento del padre. Piergaetano Marchetti, invece è stato nominato presidente di Esselunga dal cda della holding dell’azienda fondata da Bernardo Caprotti. Ora bisognerà capire quali scenari si aprono per il futuro della catena di supermercati.
Nel frattempo è stata bloccata la cessione di Esselunga a Cvc e Blackstone, i due fondi che in estate avevano manifestato interesse all’acquisto dell’azienda di Bernardo Carpotti. Le proposte dei private equity, che avevano studiato le valutazioni di Esselunga, stimata tra 4 e 6 miliardi a seconda dell’inclusione o meno degli immobili nella vendita. Il consiglio di amministrazione di Supermarkets Italiani, riunitosi a Milano, ha deliberato “in considerazione della scomparsa del dottor Bernardo Caprotti di non dar corso, allo stato, a operazioni relative alla controllata Esselunga”. Inoltre, il board ha nominato Piergaetano Marchetti alla presidenza. Il consiglio ha innanzitutto ricordato Bernardo Caprotti, esprimendo gratitudine e rendendo omaggio alla figura del fondatore “per la straordinaria storia imprenditoriale di cui è stato protagonista e che ha consentito a Esselunga di diventare leader riconosciuto a livello internazionale nel settore della grande distribuzione”.
Il testamento di Bernardo Caprotti, morto venerdì scorso, è stato aperto e a breve verrà letto presso lo studio del notaio Carlo Marchetti. L’esecutore testamentario è Stefano Tronconi. Il documento, che contiene le ultime volontà del fondatore di Esselunga, sarà aperto contestualmente, cioè per intero, quindi non verrà consegnato ai famigliari “scorporato” per far prendere loro visione delle sole parti che li riguardano. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, gli eredi potrebbero non assistere tutti insieme alla lettura del testamento. Il notaio comunque leggerà il testamento di Bernardo Caprotti prima alla vedova Giovanna Albera e alla figlia Marina Sylvia, poi riceverà Giuseppe e Violetta, i figli di primo letto estromessi anni fa dall’azienda e da allora impegnati in una battaglia giudiziaria. Dal testamento di Bernardo Caprotti dipenderà anche il futuro assetto di Esselunga, per il quale si stava valutando la vendita.