Vi faccio una confidenza, anzi un’anticipazione che sarà accolta da tanta impopolarità: Trussardi alla Scala, in questo momento, è il miglior ristorante di Milano e certamente fra i primi dell’Italia intera. Nella nostra GuidaCritica&Golosa lo trovate citato solo fra “gli altri locali da ricordare”, mentre sulla guida per iPhone i Pad (“I Ristoranti del Golosario” ha una piccola segnalazione e appare senza voto come a dire “se proprio ci volete andare…” Ma dopo l’assaggio di giovedi scorso, dopo il pranzo mio e di Marco Gatti, tutte le reticenze sono sparite. Sto parlando in codice forse (impopolarità, reticenze…) e mi spiego: quando un ristorante ha prezzi “importanti”, sia dei piatti alla carta e sia dei vini, il nostro atteggiamento è di estrema cautela: non possiamo prenderci la responsablità di mandare i nostri lettori, col dubbio che poi non siano soddisfatti.
Ed è così che alcuni nomi sulle nostre guide non sempre ci sono: un ristorante coi prezzi importanti deve dare emozioni importanti, siamo d’accordo?
Ebbene Andrea Berton ce le ha date tutte, s’è consolidato, ed ora che può contare su una location mozzafiato (abbiamo cenato al tavolo che guarda la Scala e palazzo Marino) e su uno staff in cucina e in sala che è il massimo della professionalità, sta spimgendo sull’acceleratore delle emozioni che nascono dalla sostanza dei piatti e della materie prime. E ancora: in caffetteria è arrivato un promettente ragazzo che ha fatto la scuola “In-Presa” a Carate Brianza, mentre in cucina, a fianco di Andrea, c’è quel Luigi Taglienti che era riuscito a portare al massimo degli onori le Antiche Contrade di Cuneo. Detto questo, saranno soldi ben spesi, credeteci. Già, ma adesso veniamo al dunque.
Essendo caldo, lasciatevi consigliare le Bollicine di Gabriele Ferrari di Casa Caterina (siamo a Monticelli Brusati) per abbinare agli assaggi di ricciola e tè al gelsomino alghe e lamponi, dell’ oliva ascolana, della parmigiana di melanzane delle capesante crude in sfera di ricotta con limone salato noce moscata e acqua di pomodoro. Urca! Il riso mantecato alla Milanese con medaglione di ossobuco ve lo ricorderete a lungo: perfetto! Ma che buoni anche gli spaghetti alla chitarra con pesto al basilico alici marinate e alghe, e i ravioli di ortiche in zuppa di mozzarella e calamaretti. Siamo ai secondi: merluzzo nero limone salato asparagi verdi e birra, e costoletta di vitello alla milanese con indivia belga al limone e patate soffiate. Chiuderete in grande con gelatina di rosmarino con cremoso al cioccolato e salsa al caffè e il tiramisù cremoso nel bicchiere. Questa non è stata solo una cena. È stata un’esperienza!