Oggi, 4 dicembre, si festeggia la ricorrenza in onore di Santa Barbara, protettrice di artificieri e vigili del fuoco, ma anche minatori artiglieri e marinai. Come riporta famiglia Cristiana, in questo giorno sono diverse le caserme dei vigili del fuoco in tutta Italia dove si celebra questa ricorrenza, e non è un caso se la loro preghiera recita così: “La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio per Santa Barbara Martire!”. Come prorettrice dei Marinai, invece, l’immagine di Santa Barbara compare nei depositi di Munizioni delle Unità Navali. Fra le tante ricorrenze in onore della santa, ricordiamo quella di Prato, dove oggi il vescovo Franco Agostinelli, all’interno della cattedrale e in piazza Duomo, ha celebrato una cerimonia in ricordo dei caduti. Presenti anche il prefetto Laura Simonetti, il questore Paolo Rossi e i sindaci dei comuni della provincia. Il vescovo ha inoltre benedetto i mezzi utilizzati ogni giorno dai vigili del fuoco disposti per l’occasione davanti alla cattedrale, così come riporta il Tirreno.
Si celebra oggi Santa Barbara, la Patrona della Marina Militare. Fu eletta a patrona “di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa”, come si legge sul sito della Marina Militare, perché Santa Barbara, nell’imminenza della morte, pregò Gesù: “… tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita la orazione della tua ancilla… Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,… mandali grazia per tua misericordia”. Si narra che Santa Barbara di Nicomedia in Bitinia fu infatti rinchiusa in una torre e poi martirizzata per la sua fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro.
Il 4 dicembre si ricorda il dies natalis di santa Barbara, nata a Nicomedia (Turchia). La fanciulla, il cui padre è conosciuto come uno dei più feroci persecutori dei cristiani, viene educata alle lettere e si appassiona da subito ai misteri cristiani. Per sentirsi più vicina a Dio, la giovane santa Barbara chiede che venga aperta una terza finestra nella torre principale del castello ove risiede, e da lì rivolge le sue preghiere all’Onnipotente. Ma Dioscoro, padre della santa, si accorge della devozione della fanciulla e, dopo averla sentita professare il mistero della Croce, ne ordina la carcerazione proprio all’interno di quella torre ove santa Barbara usava elevarsi a Dio. La giovane riesce comunque a scappare per ricevere il battesimo, ma commette l’errore di chiedere ospitalità nella casa di un pastore fedelissimo di Dioscoro che, venuto a conoscenza dell’evasione della figlia, ne denuncia la fede cristiana alle autorità. Dopo atroci torture, alle quali assiste un impassibile Dioscoro, santa Barbara viene decapitata proprio per mano di quest’ultimo, divenendo così martire, per la purezza del suo cuore e la sua fede in Dio, nel giorno del 4 dicembre 306. Il martirio di santa Barbara, però, non tarda a venir vendicato. Infatti, subito dopo aver compiuto il terribile figlicidio, Dioscoro viene colpito da un improvviso fulmine, che squarcia un cielo del tutto sereno e incenerisce all’istante l’empio persecutore. Da allora, santa Barbara, che è considerata ”santa ausiliatrice”, viene invocata come protettrice di tutti coloro che hanno a che fare con le armi da fuoco, nonché contro il pericolo delle morti improvvise e dei fulmini. La nostra, però, è anche protettrice di architetti, marinai, muratori, ingegneri e vigili del fuoco.
La festa in onore di santa Barbara si svolge a Paternò (CT) nei giorni 3, 4 e 5 dicembre, con processioni, fuochi pirotecnici, sfilate di carri trionfali e dei famosi cerei lignei, l’esposizione delle reliquie della santa e la messa pontificale, celebrata, a conclusione delle festività, dall’arcivescovo di Catania. La festa viene annunciata il 3 novembre, è preceduta da una “quindicina” in onore della Santa e si chiude con “l’ottava della festa”, l’11 dicembre. Sempre a Paternò, si tengono altre due feste di commemorazione dalla Santa Patrona: il 27 maggio (festa di ”Santa Barbara delle rose”), per ricordare la protezione ricevuta invocando santa Barbara in occasione dell’eruzione dell’Etna nel 1780; il 27 luglio (“santa Barbara di mezza estate”), per ricordare la data in cui la chiesa attuale dedicata alla Santa ricevette in dono le sue reliquie (27 luglio 1731).
Paternò è una cittadina in provincia di Catania, posta alle pendici sud-occidentali dell’Etna e al centro della Conca omonima. Dominata dal castello normanno del 1073, e dalla mirabile Chiesa di Santa Maria dell’Alto, Paternò conta una vivace vita artistica, culturale e folkloristica, nonché altri pregevoli monumenti religiosi. Tra questi, si trovano le Chiese di San Francesco, splendida testimonianza del gotico francese, quella di Santa Maria della Valle Josaphat, con un imponente portale gotico del XIV sec. e un seicentesco soffitto a volta, e la Chiesa di Santa Barbara, costruzione del tardo ‘500 con una maestosa cupola interamente stuccata, alta ben 37 m., e un prezioso altare maggiore costruito in marmi policromi. La cittadina sicula conserva anche reperti risalenti al neolitico, nonché i resti di 3 nuclei abitati da popolazioni elleniche.
Il 4 dicembre si ricordano anche i Santi e Martiri Ada di Le Mans, Felice di Bologna, Eracla d’Alessandria, Bernardo di Parma, Annone di Colinia, Melezio di Sabastopoli, Osmund di Salisbury, Apro, Giovanni il Taumaturgo, Raimondo di San Vittore e Guglielmo di San Leonardo, Cristiano, Giovanni Damasceno, Giovanni Calabria, Sigiranno abate e Saulo eremita.