Per tutti è Sissy Trovato, ma il suo nome per esteso è Maria Teresa Trovato Mazza: quel che non cambia è lo stato di coma dell’agente della polizia penitenziaria originaria di Taurianova (provincia di Reggio Calabria) trovata esanime davanti all’ascensore dell’ospedale civile di Venezia, dove la 28enne prestava servizio. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti, sebbene al momento la versione ufficiale, come riportato da Il Gazzettino, dica che la ragazza “avrebbe deciso di suicidarsi esplodendosi con la propria pistola d’ordinanza un colpo che l’ha attinta alla testa dentro l’ascensore”. A questa versione, però, non credono minimamente i genitori di Sissy, che al settimanale Giallo hanno confidato:”No, nostra figlia non era depressa. È una ragazza piena di sogni e di vita. Nell’ultimo mese si era iscritta alla facoltà di Giurisprudenza perché voleva proseguire con gli studi e fare carriera. Stava progettando il suo futuro, insomma. Non molto tempo fa è tornata a casa in Calabria e non abbiamo notato nulla di insolito nel suo atteggiamento. Era la Sissy di sempre. Allegra con tutti, divertente, ironica. Il suo solito sorriso contagioso. Non ci ha mai dato alcun segnale di depressione”. Cos’è successo allora a Sissy Trovato? I genitori non hanno dubbi:”Bisogna indagare sugli ultimi suoi contatti, sul perché la mattina della tragedia ha chiesto alla sua amica di farle una ricarica al cellulare quando poi l’ha lasciato nell’armadietto del penitenziario e non l’ha portato con sé. Bisogna capire perché è andata ad assistere la detenuta in ospedale: non doveva svolgere quel compito quella maledetta mattina».”
Resta ancora un mistero quanto accaduto alla giovane Sissy Trovato, l’agente di polizia penitenziaria originaria di Taurianova (Reggio Calabria) ma in servizio a Venezia, dove lo scorso primo novembre è stata trovata esanime davanti all’ascensore dell’ospedale civile della città. Cosa è realmente successo? Mentre la giovane 28enne lotta tra la vita e la morte, le indagini vanno avanti, facendosi strada tra le altre piste oltre a quella del tentato suicidio alla quale non credono i familiari e gli amici di Sissy Trovato. Tutti, infatti, continuano a descriverla come una persona così solare al punto che non avrebbe mai tentato di uccidersi sparandosi un colpo di pistola alla testa. I genitori di Sissy Trovato, papà Salvatore e mamma Caterina sono intenzionati a fare chiarezza su quanto accaduto alla giovane figlia. Cosa l’avrà sconvolta al punto tale da farle cambiare i piani, quel giorno di poco più di un mese fa, mentre era in servizio? Non solo l’agente non sarebbe dovuta andare all’ospedale civile di Venezia, ma ciò che non torna è quanto fece dopo la visita di controllo alla detenuta. Quest’ultima, infatti, si trovava in una stanza a piano terra dell’ospedale e per uscire Sissy Trovato avrebbe dovuto solo scendere tre gradini. Perché, dunque, dirigersi verso l’ascensore dove poi fu trovata esanime in una pozza di sangue? In questo contesto si va ad inserire la testimonianza importantissima della detenuta che per ultima vide Sissy. Il sospetto è che l’agente di polizia penitenziaria possa essere stata tratta in una trappola. Il settimanale Giallo ha riportato in esclusiva la testimonianza shock della donna: “Sissy ha giocato un po’ con il mio bambino, poi ci siamo salutate. E’ uscita dalla stanza e quando ha girato l’angolo ho sentito che qualcuno la chiamava per nome. Ho sentito ripetere ‘Sissy, Sissy’. Dopo pochi secondi ho sentito un botto, un colpo di pistola che ha colpito proprio lei, Sissy…”. La domanda degli inquirenti e della famiglia della giovane agente, ovviamente resta solo una: chi ha chiamato con così tanta insistenza la 28enne, avrebbe forse a che fare con la sua tragica vicenda? E’ stata questa persona a premere il grilletto o Sissy Trovato è stata costretta a farlo? Al fine di rispondere a queste domande, i genitori della ragazza hanno chiesto agli inquirenti ulteriori indagini.