La scoperta se sarà valutata e confermata anche con i malati umani, è davvero sensazionale: spesso però nel passato vi sono stati proclami e grandi festeggiamenti per scoperte anche meno “rivoluzionarie” di questa e poi non si è arrivati ad alcun risultato positivo rispetto alle speranze della vigilia. Occorre dunque sempre lasciare tempo e pazienza alla ricerca scientifica che possa consultare, verificare e teorizzare sulla possibile efficacia o meno di una scoperta che potrebbe fare la storia: senza sensazionalismi “a caso” ma con la serietà di un argomento sui cui davvero è sempre consigliabile la prudenza. Intanto, sempre sul fronte delle scoperte nel vaso mondo del cancro, è di pochi giorni fa l’annuncio dell’Università di Basilea di aver identificato una proteina che ha il potenziale per rallentare lo sviluppo del tumore al fegato. Un pool di ricercatori internazionali hanno messo a punto la tal proteina, denominata LHPP, che impedisce la proliferazione delle cellule cancerogene nel fegato: potrebbe anche lei essere utilizzata, come il vaccino americano, per una diagnosi più rapida e migliori trattamenti. Come spiega il portale svizzero della RSI, l’assenza di quella proliferazione « accorcia di due anni la vita del paziente, e il trattamento da praticare consisterebbe quindi nel ristabilirne la produzione, attraverso la genetica, in coloro che ne sono privi». Secondo il professor Sravanth Hindupur che ha condotto la ricerca, «il risultato iniziale è stupefacente, il fatto che questa proteina sia presente nei tessuti sani e completamente assente in quelli tumorali». Anche qui ci vorrà tempo, pazienza e tantissimi dati e test sperimentali per evitare ulteriori “sensazionalismi”. (agg. di Niccolò Magnani)
LO SCOPRITORE, ”È SORPRENDENTE”
Una vera e propria svolta quanto scoperto dal professore di oncologia, Ronald Levy della Stanford University, nel campo dei tumori. Un gruppo di ricercatori guidati appunto dal luminare di cui sopra, hanno portato alla luce una sorta di vaccino antitumore, che non ha effetti collaterali, o per lo meno, molto meno invasivi rispetto alle classiche chemioterapia e radioterapia. Per ora i test sono stati effettuati solo sui topi, ma al 97% gli animali hanno reagito in maniera positiva, ed entro un anno potrebbero partire le prime sperimentazioni sugli umani. «Tutti questi progressi in immunoterapia stanno cambiando la pratica medica – ha detto lo stesso Levy a sciencedaily.com – il nostro approccio utilizza una singola applicazione di quantità molto piccole di due agenti per stimolare le cellule immunitarie solo all’interno del tumore stesso. Nei topi abbiamo visto effetti sorprendenti su tutto il corpo, inclusa l’eliminazione dei tumori su tutto l’animale». Le sperimentazioni umane riguarderanno per ora soltanto 35 pazienti prescelti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VACCINO ANTITUMORE: SPERIMENTAZIONE AL VIA
Il vaccino antitumore potrebbe essere disponibile entro un anno. La sperimentazione dovrebbe partire a breve e con il vaccino antitumore si potrebbe dire addio alla chemioterapia in futuro e ai suoi effetti collaterali. Il vaccino, infatti, diversamente dalla chemioterapia che provoca molti effetti collaterali come la caduta dei capelli, dei denti e tanti dolori articolari, dovrebbe provocare solo febbre e dolore locale nel punto in cui viene iniettato. L’obiettivo del vaccino antitumore dovrebbe distruggere le cellule tumorali fino a distruggerle. La verità sul vaccino antitumore dovrebbe arrivare dalla sperimentazione. Tutto dipenderà dagli esiti positivi o negativi che avrà. Qualora i risultati dovessero essere positivi, ci potrebbe essere una svolta nella cura del tumore che, ogni anno, nonostante gli enormi passi avanti nella cura, uccide ancora tante persone (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
VACCINO ANTITUMORE: SPERIMENTAZIONE AL VIA
Nuovi importanti risultati arrivano dalla lotta contro i tumori. Grazie ad uno studio effettuato da un’equipe guidata dal professore Ronald Levy della Stanford University, entro un anno sarà disponibile un nuovo vaccino che potrà salvare la vita molte persone. Dagli esperimenti condotti sui topi, infatti, il mix di farmaci utilizzati in questo rivoluzionario metodo ha fatto regredire il 97% dei tumori del sangue, grazie all’azione sul sistema immunitario. Per il momento i risultati tanto positivi sono stati effettuati soltanto sulle cavie ma entro fine anno partiranno anche le sperimentazioni su 35 esseri umani malati di linfoma di basso grado e che si sono resi disponibili per tale progetto. Questo vaccino, oltre ad offrire maggiore aspettativa di vita, potrà evitare la chemioterapia e tutte gli effetti collaterali ad essa legata. Per il momento, infatti, gli unici effetti collaterali riscontrati in questa nuova ricerca sono relativi a febbre e dolore locale nella zona in cui è stato iniettato il liquido.
IL NUOVO VACCINO ANTITUMORE POTREBBE PARTIRE ENTRO UN ANNO
Il vaccino contro il cancro potrebbe essere pronto entro l’anno se i risultati ottenuti con i topi verranno confermati anche nelle sperimentazioni umane che coinvolgeranno 35 pazienti. Ronald Levy, il ricercatore dell’università di Stanford che ha guidato questo studio. ha comunque precisato che alcuni dettagli dovranno ancora essere messi a punto nei prossimi mesi per permettere al nuovo medicinale di giungere in commercio. L’obiettivo per ora è di rendere il cancro più riconoscibile dal sistema immunitario che potrà attaccarlo e rimuoverlo facilmente, senza grandi effetti collaterali, tipici della chemioterapia. La ricerca si è concentrata sui linfomi ma se essa sarà vincente, in futuro potrà essere estesa e adattata anche ad altri tipi di tumore. La speranza è che questa malattia, una delle principali cause di decesso del nuovo millennio, possa già nei prossimi anni non essere mortale.