Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso suo figlio Loris Stival la mattina del 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina (Ragus), “ha avuto un crollo fisico perché non mangiava da cinque giorni per cui le hanno dovuto mettere le flebo. Poi, grazie all’aiuto degli operatori penitenziari ha ripreso ad alimentarsi da sola”. Lo ha detto oggi il suo avvocato, Francesco Villardita, intervenuto durante la puntata di Mattino Cinque. “Sotto il profilo processuale è sempre più determinata ad andare avanti nel ribadire la sua innocenza e a difendersi – ha aggiunto il legale parlando della sua assistita – Non teme nulla: analisi dell’autovettura, analisi delle forbici, analisi della cintura. Non teme nulla”. Nei giorni scorsi l’avvocato Villardita ha presentato il ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame che ha respinto l’istanza di scarcerazione per Veronica Panarello: la motivazione dei giudici, scrive il legale nel ricorso, sarebbe viziata da “illogicità e contraddittorietà” perché avrebbero “ignorato gli argomenti addotti dalla difesa e per avere travisato gli elementi di prova acquisiti, omettendo di prendere in esame i risultati delle investigazioni difensive favorevoli all’indagata, a volte travisandone il contenuto ed omettendo di valutare le consulenze di parte soprattutto in quelle parti che risultano esiziali per la tesi accusatoria”.