Prima di essere arrestato per l’omicidio della moglie Elena Ceste, Michele Buoninconti tentò di avvicinare una giornalista del settimanale Giallo di cui si era invaghito. “Da qualche tempo aveva iniziato a mandarmi messaggini molto ambigui tentando più volte un approccio con me”, scrive la donna proprio sulle pagine di Giallo. “Ciao sei bellissima”, le scriveva Michele anche a tarda ora. Poi un giorno la invitò a casa in occasione del compleanno del figlio: “Domani facciamo una festicciola in casa. Vuoi venire anche tu?”. Lei accettò e si presentò a casa sua. Entrando in cucina, “dove Elena trascorreva buona parte della sua giornata”, la giornalista aprì il frigorifero: “Mi ritrovai di fronte a un’immagine terribile: all’interno, appese una di fianco all’altra, c’erano delle galline già spennate”. Poi, durante il pranzo, “Michele non mancò di mettere tutti in imbarazzo – prosegue il racconto della giornalista – A un certo punto mi chiese di che segno zodiacale fossi. Scorpione dissi. E lui, pensando di fare una battuta: avete sentito bambini? Proprio come la mamma!”. Alla fine del pranzo la giornalista gli chiese se avesse bisogno di aiuto “e lui non esitò a rispondermi sì. Puoi lavare i piatti mi disse mostrandomi il lavandino”. Poi la giornalista di Giallo conclude: “Durante quella giornata riuscii a vedere tutte le stanze di casa Buoninconti. Un particolare mi colpì molto: non c’era nemmeno una foto di Elena”.