E’ mercoledì 23 ottobre 2013 e Papa Francesco sarà come di consueto in piazza San Pietro a Roma per l’udienza del mercoledì con i pellegrini, evento visibile anche in diretta streaming grazie al servizio offerto dal Centro televisivo vaticano. Nella giornata di ieri, invece, il Santo Padre ha dapprima celebrato la consueta Messa mattutina presso la Casa Santa Marta, mentre pochi minuti dopo ha inviato un nuovo tweet sul suo account in 9 lingue @Pontifex, seguito da quasi 10 milioni di follower: “Il crocifisso non ci parla di sconfitta, di fallimento; ci parla di un Amore che sconfigge il male e il peccato”, ha scritto Jorge Bergoglio, che invece incentrato la sua omelia su tre parole in particolare: contemplazione, vicinanza e abbondanza, necessarie per entrare nel mistero di Dio. Prendendo spunto dalla Prima Lettura di ieri, un brano della Lettera di San Paolo ai Romani, il Papa ha detto che la Chiesa, “quando vuole dirci qualcosa” sul mistero di Dio, “soltanto usa una parola: meravigliosamente”. Questo mistero, ha aggiunto, è “un mistero meraviglioso”. “Contemplare il mistero, questo che Paolo ci dice qui, sulla nostra salvezza, sulla nostra redenzione, soltanto si capisce in ginocchio, nella contemplazione. Non soltanto con l’intelligenza. Quando l’intelligenza vuole spiegare un mistero, sempre diventa pazza! E così è accaduto nella Storia della Chiesa. La contemplazione: intelligenza, cuore, ginocchia, preghiera … tutto insieme, entrare nel mistero. Quella è la prima parola che forse ci aiuterà”. La seconda parola che ci aiuta ad entrare nel mistero è “vicinanza”: “Un uomo ha fatto il peccato, un uomo ci ha salvato”. “E’ il Dio vicino”, ha detto Papa Francesco, è “vicino a noi, alla nostra storia”. La terza parola, infine, è “abbondanza”: “Dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia”, ha osservato il Pontefice. “Ognuno di noi sa le sue miserie, le conosce bene. E abbondano!”, ma “la sfida di Dio è vincere questo, guarire le piaghe”, proprio come ha fatto Gesù. (scorri la pagina in basso per il video).