Una bella retata, verrebbe da dire, equa e democratica. Nello scandalo per i fondi usati dai consiglieri dell’Emilia-Romagna infatti secondo le ultime notizie risultano indagati i rappresentanti di tutto l’arco costituzionale, incluso il Movimento cinque stelle. Si tratta di accusa di peculato in una inchiesta cominciata circa un anno fa sulle spese dei consiglieri regionali. Come si ricorderà l’inchiesta era scattata dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del consigliere dell’Italia dei valori Paolo Nanni. I consiglieri, secondo l’accusa, avrebbero usato i soldi della regione per uso privato, qualcosa di simile allo scandalo che travolse la regione Lazio. Indagati dunque tutti i nove capigruppo dei partiti presenti in consiglio regionale. Nel dettaglio: Pd, Pdl, Idv, Lega Nord, Fds, M5S, Sel-Verdi, Udc e gruppo Misto. La Guardia di finanza proprio oggi è tornata in regione per acquisire nuovo materiale dopo che in passato erano stati sequestrate 400 cartelle di documentazione.