San Ruperto aveva origini nobili, visto che la sua famiglia, di origine irlandese e operante a Worms, era imparentata con i Merovingi, che governarono i franchi fino al 751 circa. San Ruperto fu cresciuto seguendo i dettami monastici di stampo irlandese e nel ‘700 circa decise di predicare la parola del Signore in giro per il paese, con l’intento di convertire una Baviera dove era ancora ben radicata una certa forma di paganesimo. E la sua opera fu tanto accorata e sentita che san Ruperto ottenne ottimi riscontri non solo in terra bavarese, ma anche a Lorch ed a Regensburgh. Ottenne i favori del conte di Baviera Teodoro II che così concesse a san Ruperto un terreno sulle rive del Lago Waller (dove oggi sorge il comune austriaco di Seekirchen) sul quale lo stesso santo fondò una chiesa dedicata a San Pietro. Ma san Ruperto trovò il sito non adatto per fondarvi un vero e proprio monastero episcopale, così ottenne dallo stesso conte un’altro terreno sulle sponde del fiume Salzach, nei pressi dell’antica città romana di Juvavum: fu qui infatti, con la collaborazione di altri compagni, che fondò un monastero che risulterà tra i più antichi d’Austria, e che dedicherà a San Pietro. Questo risulta il nucleo originario intorno al quale si svilupperà, anche grazie al contributo non solo di san Ruperto ma anche dei futuri santi Gisilario e Cunialdo, la città di Salisburgo, cioè la “città del sale”: san Ruperto infatti incentivò lo sviluppo delle miniere di salgemma, tanto che il santo viene rappresentato con in mano un contenitore ricolmo di sale. Fu da tale monastero (nelle cui vicinanze sorse un convento per sole donne retto dalla nipote di Ruperto, la badessa Erentrude), che si svolse l’apostolato di san Ruperto, che divenne non solo vescovo itinerante di Salisburgo, ma anche di Ratisbona e Worms. La morte di san Ruperto è presumibilmente databile intorno al giorno di Pasqua, il 27 marzo del 718: le sue reliquie inizialmente furono deposte nel coro del monastero da lui fondato, ma poi furono trasferite nell’attuale Cattedrale di Salisburgo, di cui san Ruperto è uno dei patroni.
È festeggiato nei paesi di lingua tedesca e anche in Irlanda, dove è considerato un simbolo per tutti i monaci itineranti irlandesi. A Salisburgo si tiene la festa “Kirtag” in onore di san Ruperto, una festa tra sacro e profano, in quanto alle celebrazioni eucaristiche si affiancano luci, musica e divertimenti: la città si anima di giostre e mercatini dedicati all’artigianato, di brillanti artisti di strada e musicanti.
Salisburgo è una delle città più affascinanti ed eleganti d’Europa, dall’aspetto fiabesco circondata com’è dalle alte vette alpine e vegliata dalla medioevale fortezza di “Hohenwerfe” del 1077. Il duomo della città, con le sue due torri e la originale cupola ottagonale, ospita le spoglie del santo, una cui statua domina la facciata in marmo di Untersberg. Il centro storico di Salisburgo, l'”Alstadt“, è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO con il suo stile barocco, tra palazzi come “Residenz”, antica residenza degli arcivescovi della città, tra piazze e strade pittoresche come la “Getreidegasse” ricca di insegne in ferro battuto segno di antiche botteghe medioevali. Bellissimo il castello di “Hellbrunn” tra i più bei edifici rinascimentali d’oltralpe con caleidoscopici giardini e fontane dai celebri giochi d’acqua. Salisburgo è la città di Mozart che qui nacque e la cui casa è un museo ricco di cimeli tra cui i suoi preziosi strumenti musicali: a lui è dedicata la prestigiosa accademia “Mozarteum”.
Il 27 marzo sono festeggiati anche la Madonna dei lavoratori, i santi Lidia e Fileto sposi e Teoprepio, Macedone, Anfilochio e Cronide, Alessandro di Drizipara, Matteo di Beauvais, Aimone di Halberstadt, Augusta di Serravalle, e i beati Francesco Faà di Bruno, Panacea de Muzzi, Claudio Gallo, Pellegrino da Falerone, Maria Eugenio di Gesù Bambino e Ludovico Edoardo Cestac.