E’ andata avanti fino a notte fonde l’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio. Al momento le uniche indiscrezioni trapelate sono quelle secondo cui non ci sarebbero segni di violenza sessuale sul corpo della ragazzina, anche se questo non esclude il fatto che il rapimento possa essere avvenuto proprio per questo motivo, una violenza sessuale mancata per la reazione di Yara e terminata quindi con il suo omicidio.
Gli inquirenti sono decisi a indagare su dieci persone sospette della zona di Brembate, già implicati in casi di violenze sessuali. L’ipotesi è comparare il dna di queste persone con le tracce organiche ritrovate sui resti di Yara. Le analisi sul corpo di Yara comunque neon sono finite, saranno completate da un genetista e un tossicologo. Guida l’equipe la dottoressa Cristina Cattaneo, antropologa già impiegata nell’inchiesta sulle “bestie di Satana” e nell’omicidio di Elisa Claps. Con lei i carabinieri del Nucleo investigativo, la Squadra mobile della polizia, i Ris di Parma, la polizia scientifica e il sostituto procuratore di Bergamo Letizia Ruggeri, il magistrato che coordina l’inchiesta di Brembate Sopra.
Fra gli accertamenti in corso in queste ore, di grande importanza le analisi sui reperti trovati nelle tasche del giubbotto di Yara (l’I-Pod, le chiavi, la carta Sim e la batteria del telefonino), ma anche i nuovi accertamenti sui tabulati telefonici relativi alla zona del ritrovamento del cadavere, subito richiesti dagli investigatori.