Le indagini attorno alla coppia di Saronno, Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga, rispettivamente infermiera e medico anestesista in arresto con l’accusa di omicidio volontario, proseguono mettendo in luca nuove indiscrezioni clamorose. La passione e la follia omicida univa i due amanti di Saronno, rei di varie morti non solo in corsia ma anche nella famiglia della Taroni. Insospettabile ma con un lato “strano” messo in evidenza da alcuni colleghi che quasi certamente erano a conoscenza della morale omicida di Leonardo Cazzaniga, dietro la cui apparenza di normalità si celava l’orrore. Oggi, come rivela Il Fatto Quotidiano, lo stesso anestesista ha rivelato di non aver mai voluto uccidere. Cosa si celava, allora, dietro l’ormai noto “protocollo Cazzaniga”, quel mix letale di farmaci che venivano somministrati dallo stesso medico a pazienti ormai prossimi alla fine? A sua detta era un modo per alleviare le loro sofferenze, una sorta di “atto di compassione”, dunque. Sulla base di ciò ha imposto la sua linea difensiva il viceprimario, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo avvenuto ieri mattina al cospetto del gip Luca Labianca. Leonardo Cazzaniga, “l’angelo della morte”, come amava farsi chiamare dai colleghi, ha risposto a tutte le domande del giudice ma ha respinto l’omicidio volontario di quattro persone morte tra il 2012 e il 2013 nel reparto in cui lavorava. Il suo avvocato difensore, Enza Mollica, lo ha definito “provato” ma al contempo “disponibile a chiarire quanto è successo”. Differente la strategia difensiva messa in atto dalla sua amante, l’infermiera Laura Taroni, che invece ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Anche lei provata, come riferito dalla sua difesa rappresentata dall’avvocato Monica Alberti, la quale ha commentato: “Non era in grado di sostenere un interrogatorio. Fisicamente è molto provata. Non escludo di chiedere nei prossimi giorni un interrogatorio con il pm Cristina Ria”. A detta del legale, il pensiero della Taroni va continuamente ai suoi due figli di 9 e 11 anni, gli stessi che avrebbe addirittura ucciso se solo avesse avuto l’ok del suo amante. La donna è accusata di aver ucciso, aiutata da Leonardo Cazzaniga, il marito Massimo Guerra, ma nel suo oscuro passato potrebbe esserci anche l’omicidio della madre ed altre morti sospette in famiglia. Proprio nei confronti dei familiari del marito e dei suoi stessi parenti covava da anni un odio profondo. “Qual è il vero problema alla fin fine… tu sei furibonda con loro e bruceresti la casa, li tortureresti e ne faresti di tutti i colori… hai un’ira dentro che ti sballa completamente… allora stai tranquilla ok?”, cercava di tranquillizzarla Cazzaniga, come emerso dalle intercettazioni, mentre agli occhi di tutti Laura Taroni appariva come una donna “un po’ sfigatella” proprio per via di quelle morti ravvicinate in seguito alle quali era ormai rimasta sola con due figli da crescere. Ma che lei stava sempre più indirizzando sulla strada della follia omicida.