Ha fatto scalpore la brutta vicenda che ha visto protagonista l’attrice 93enne Valentina Cortese, vittima di un furto milionario avvenuto all’interno della sua dimora milanese ad opera delle sue due governanti. Le due sono state arrestate dopo le indagini avviate lo scorso maggio, ovvero quando una delle badanti lanciò l’allarme fingendo di essersi accorta del furto. In realtà, lei e la sua complice erano già riuscite a piazzare gli antichi gioielli e stavano semplicemente mettendo in atto un copione studiato nei minimi dettagli. In passato, esattamente nel 2013, erano riuscite a sottrarre a Valentina Cortese un altro gioiello. Si trattava all’epoca di un anello da 200 mila euro ed in quell’occasione l’avevano fatta franca. Diversamente da questa volta, nella quale oltre incongruenze riscontrate nel corso delle indagini, gli inquirenti avrebbero trovato a casa di una delle governanti una scatola di gioielli della collezione, in merito alla quale si era giustificata asserendo: “Era un regalo fatto dalla signora”.
Il caso di Valentina Cortese, nome di spicco del cinema e del teatro del ‘900 continua a restare al centro dell’attenzione. A parlare di quanto accaduto all’attrice oggi 93enne è stata anche la trasmissione di Rai1, La vita in diretta, ripercorrendo quanto accaduto ai danni di Valentina Cortese, derubata dalle sue governanti. Il furto non è passato inosservato in quanto il valore degli oggetti sottratti ammonta a 2 milioni di euro. Ma come sono andate le cose? A riportare quanto accaduto è il quotidiano Corriere.it rivelando la vicenda grottesca ed allo stesso tempo dolorosa che risale allo scorso primo maggio, sebbene il furto vero e proprio sia stato collocato alcuni mesi prima. Le governanti, secondo quanto reso noto dal quotidiano, avrebbero studiato alla perfezione il loro copione, al fine di riuscire nel grosso colpo che avevano progettato sin nei minimi dettagli. La vicenda si è consumata nell’abitazione di Valentina Cortese, nel cuore di Milano, tra Brera e via Manzoni. L’attrice, ormai anziana, trascorre la maggior parte delle sue giornate a letto. Ama i suoi gioielli, di cui detiene una vera e propria collezione di inestimabile valore. Le sue badanti sanno bene che quei gioielli potrebbero assicurare loro un futuro grandioso, da qui l’intenzione di mettere a segno il colpo prendendosi tutto il tempo necessario al fine di non far cadere sin da subito i sospetti su di loro. E’ il primo maggio quando una delle due governanti apre la cassaforte accorgendosi della sparizione degli antichi gioielli di Valentina Cortese del valore di 2 milioni di euro. Finge di essere all’oscuro delle cause della misteriosa scomparsa ed allerta la nuora dell’attrice e la polizia. In realtà, le due governanti, complici del furto milionario, erano già riuscite a piazzare i gioielli sottratti all’attrice e dopo la fase tecnica del furto hanno guidato la “scoperta” fingendo la sorpresa e mettendo in atto il loro copione. La polizia, nel corso delle indagini, ha constatato l’assenza di segni su porte o finestre, comprendendo sin da subito che i responsabili del furto si trovavano all’interno della nobile abitazione. Inevitabilmente i sospetti sono ricaduti su tre persone, ovvero sulle due badanti e sulla nuora, quest’ultima erede di Valentina Cortese e, insieme alla governante più anziana e al servizio dell’attrice da 30 anni, l’unica a conoscere la combinazione della cassaforte. La nuora, tuttavia, non avrebbe alcun movente, al contrario delle due badanti che, alla luce dell’età dell’attrice sanno di avere ancora poco tempo per lavorare ai suoi servizi. Dal primo maggio ad oggi, le due sospettate hanno sempre negato e parlato poco, cercando di trare informazioni dal corso delle indagini. Intercettate per sei lunghi mesi, le due governanti non si sono mai tradite. Le indagini si sono concentrate sugli interrogatori a circa 30 persone le quali avevano contatti con le due presunte ladre, fino a giungere alle piccole bugie ed incongruenze che hanno portato agli arresti delle due donne.