Grandi novità sul caso delle due 15enni di Udine che nel pomeriggio di domenica 7 aprile sostengono di aver strangolato, per difendersi da un tentativo di violenza sessuale, un pensionato 66enne, non ce ne sono. Tutto è fermo almeno fino all’autopsia sul corpo di Mirco Sacher, che da oggi pomeriggio è slittata con ogni probabilità a domani mattina, e al vaglio dei filmati delle telecamere di sicurezza del casello autostradale di Udine Sud che le due ragazze hanno passato dirigendosi verso Padova: Gli inquirenti – stando ad alcune indiscrezioni giornalistiche – starebbero analizzando proprio in queste ore i filmati per stabilire se le due giovani fossero effettivamente alal guida da sole della vettura, cosa che appar eimprobabile. Un caso che da subito ha sollevato parecchi dubbi negli investigatori che hanno inizialmente ipotizzato che le due giovani abbiano potuto essere state aiutate da qualcuno nell’uccidere Sacher. Sempre che di delitto si tratti. Perché come ha detto a ilsussidiario.net Cristian Rigo, cronista di nera della sede di Udine de “Il messaggero veneto”, potrebbe anche non trattarsi di un omicidio. “Potrebbe anche farsi largo l’ipotesi che l’uomo abbia avuto un malore”, ha detto Rigo, “secondo un primo esame cadaverico non sono infatti emersi segni particolari che possano fare pensare a uno strangolamento, ma si potrebbe addirittura sospettare una morte naturale”.
Ma sarà l’autopsia di domani – che potrebbe essere effettuata da due diversi medici – a fornire il primo elemento certo di questa intricata vicenda. Importante anche il fatto che i rilevamenti sul luogo del delitto non sembrerebbero, secondo quanto riporta Rigo, provare l’ipotesi della presenza di terzi che si era fatta largo, anche se il condizionale in una vicenda del calibro di questa è d’obbligo. Non convince nemmeno il fatto che le due giovani abbiano potuto allontanarsi da sole con l’auto del morto e guidare a lungo, ma al momento non ci sono ancora riscontri oggettivi che possano far pensare che siano state aiutate da qualcuno a fuggire: per ora l’attenzione degli investigatori è concentrata sul luogo del presunto omicidio, se qualcuno le abbia aiutate a fuggire è un elemento che verrà approfondito in seguito.
“Le due avrebbero potuto anche fare tutto da sole”, continua Rigo, “anche se rimangono forti dubbi, soprattutto per quanto riguarda il periodo di tempo dopo il decesso di Sacher. Ci sono delle forti divergenze in merito, ad esempio, alle dinamiche della presunta aggressione da parte di quello che per una delle due ragazzine era quasi un nonno”. Il quadro della situazione potrebbe essere in parte completato dell’esito dell’esame autoptico, ma per ora sono più le illazioni e i dubbi che le certezze.