Dopo aver sbaragliato il quartiere 3, in Libia l’Isis viene espulsa anche dai quartieri 1 e 2 nel cuore di Sirte. E’ quanto rivela RaiNews.it che annuncia una battaglia in corso in mare al fine di impedire la fuga dei jihadisti sui barconi (ed il relativo pericolo che possano raggiungere l’Italia attraverso il Mediterraneo). L’esercito di Al-Binyan Al-Marsous ha agito con attacchi missilistici dal mare contro i combattenti dell’Isis ancora presenti nei quartieri 1 e 2, stando a quanto riferito dal portavoce delle milizie operanti per conto del governo di unità nazionale. Da alcune motovedette sarebbero partiti almeno 16 missili contro le postazioni dell’Isis delle quali una quindicina di combattenti sarebbero rimasti uccisi. Intanto, intervistato dal quotidiano Il Messaggero il ministro Gentiloni si sarebbe detto favorevole con l’ok delle Camere, all’addestramento dei militari e degli agenti di Tripoli: “Siamo pronti a una fase 2 in Libia. Ma sui migranti la Ue ci ascolti”, ha dichiarato. Gentiloni ha poi tranquillizzato sul buon esito degli ampi controlli in corso sui barconi in arrivo.
Nella giornata di ieri il ministero della Difesa russo ha pubblicato sul suo account Twitter un video che immortalerebbe un raid contro alcuni obiettivi dell’Isis in Siria. Il video in questione mostrerebbe i bombardieri Tu-22M3 all’azione contro gli obiettivi dei terroristi del Daesh. Gli aerei, decollati dalla base russa, avrebbero colpito le infrastrutture dei jihadisti nella provincia di Deir ez-Zor. Lo riporta il sito sputniknews.com che sottolinea la distruzione da parte dei raid bombardieri russi di due centri di comando dell’Isis, 6 grandi depositi di armi e munizioni, 2 carri armati, 4 blindati, 7 fuoristrada armati e numerosi combattenti dello Stato islamico. Il ministero della Difesa ha poi annunciato il ritorno alla base di tutti gli aerei russi, al termine della missione. Clicca qui per vedere il video dei bombardieri in azione.
Il “quartiere numero 3” di Sirte sarebbe ormai sotto attacco da parte delle forze di Tripoli e Misurata, in Libia. L’assalto, secondo quanto reso noto dall’agenzia di stampa AskaNews, sarebbe avvenuto dopo la liberazione della zona sulla costa verso Bengasi ritenuta fino ad oggi una delle maggiori roccaforti dei militanti dell’Isis. Nella giornata di ieri, Moftah Al-Senta, combattente libico, annunciava: “Al momento si combatte dietro al centro conferenze Ouagadougou e aspettiamo l’ordine per avanzare verso il quartiere numero 3”. La cautela è massima presso i militari dell’esercito di Tripoli poiché si vanno ad addentrare in un territorio ricco di mine e bombe collocate negli edifici abbandonati dagli jihadisti. Mentre in Libia le forze di Tripoli avanzano a Sirte contro l’Isis, le medesime autorità libiche parlano di un rischio anche in Italia con la presenza nell’area di Milano di una presunta cellula terroristica legata al noto Abu Nassim che fu espulso dal nostro Paese quattro anni fa. Non è un caso se il livello di allerta si sia accresciuto in tutta la Penisola nel giro degli ultimi giorni. Il timore è che proprio le sconfitte inflitte all’Isis in Libia possa aver creato una dispersione di militanti in fuga attraverso il Mediterraneo.
Mai come in queste ultime ore l’Italia si era ritrovata a tremare di fronte alla minaccia dell’. Con le liberazioni di diverse città in Libia e Siria, si era potuto tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda la repressione terrorista, che adesso getta invece una grande nuvola nera sulla nostra penisola. Erano stati diversi nei giorni scorsi i dettagli che potevano far pensare ad un possibile interessamento da parte dello Stato Islamico del nostro territorio, fra scritte sui muri e riferimenti di vario tipo. E’ stata proprio la liberazione di Sirte a rilanciare con forza l’allarme, grazie al ritrovamento da parte dell’Intelligence libica di nomi e progetti delle cellule attive a Milano. L’annuncio è stato fatto dal Corriere della Sera, con la specifica che le forze libiche sono pronte a consegnare tutto alle autorità italiane. Le fonti parlano di “decine, se non centinaia di militanti” che si sarebbero fermati in Italia come prima tappa, all’interno dei barconi adottati per l’esodo degli emigranti. Secondo alcune indiscrezioni, fra gli appunti scritti a mano potrebbe esserci la prova del tanto millantato sbarco su Roma, oggetto della propaganda Isis degli ultimi mesi. Per ora tutte le forze di Polizia italiane interessate stanno tenendo alto il livello di allarme, nonostante ci sia ancora molta riservatezza su tutto quello che sta succedendo. Nel frattempo, si complica ulteriormente la situazione in Siria, ad Aleppo, dove sono state uccise 15 persone durante un raid russo ad una scuola della provincia. Secondo le informazioni riportate da Al Jazeera sarebbero 12 le baby vittime rimaste uccise ad Ain Jara, con un bilancio che in molti momenti sarebbe potuto salire ulteriormente a causa delle importanti ferite riportate da alcuni sopravvissuti. Quest’ultima operazione delle forze USA porta a quota 100 le persone uccise da sabato scorso, 1.730 se invece si risale al mese di settembre.