Il processo di primo grado a carico di Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio Lorys Stival, è giunto alle battute finali. Ieri è andata in scena l’arringa dell’avvocato Francesco Villardita, il quale ha sostenuto la mancanza di una prova certa che sia stata Veronica Panarello ad uccidere e occultare il cadavere del figlio di 8 anni. “E’ innocente. Non ha ucciso suo figlio. Se mai un reato le può essere contestato è quello di concorso anomalo in un evento non voluto“, ha dichiarato il legale della donna, contestando l’accusa di omicidio premeditato. Resterebbe in piedi, dunque, quella per occultamento di cadavere, mentre l’aver legato le mani al bambino potrebbe sostenere l’ipotesi della violenza privata. Il marito di Veronica Panarello, Davide Stival, e la nonna paterna, come riportato da La Repubblica, hanno chiesto alla donna, per cui la procura ha chiesto 30 anni di carcere, 2 milioni di euro di risarcimento a testa durante l’udienza destinata alle parti civili. Non c’era in aula Andrea Stival, tirato in ballo da Veronica Panarello, la quale sostiene che sia stato proprio il nonno ad uccidere il piccolo Lorys perché aveva scoperto la loro relazione. «Mai, mai, mai e ripeto mai», risponde invece Andrea Stival all’inviato di “Quarto Grado” quando gli viene chiesto se ha avuto una relazione con Veronica Panarello, che invece considerava come una figlia. Ma perché allora la donna lo avrebbe tirato in ballo? “L’unica persona a cui doveva dare la colpa ero io. Davide non c’era, era al lavoro, fuori paese…a chi doveva dare la colpa? A me. In più mi ero costituito parte civile, perciò me la doveva far pagare, con questa cattiveria e bugiardaggine“, ha spiegato Andrea Stival, che poi ha mandato un messaggio alla nuora: “Dice che la coscienza me la devo lavare io: se la lavi lei, arrivati a questo punto“.