La riforma del condominio è legge. Una svolta tutto sommato storica, considerando che la disciplina non veniva modificata da 70 anni, dal 1942. Ecco di seguito le principali novità introdotte dalla commissione Giustizia del Senato che, con voto pressoché unanime, ha approvato, in sede legislativa, il Pdl uscito dalla Camera.
Amministratore – Resta in carica per due anni e dovrà disporre dei requisiti di onorabilità. Non dovrà aver subito condanna, cioè, contro la Pubblica amministrazione. Diventa più semplice licenziarlo, specie laddove non abbia adempiuto regolarmente ai propri doveri o per gravi errori di natura fiscale. Dovrà indicare il suo onorario a inizio mandato, essere almeno diplomato e aver seguito un apposito corso di formazione.
Animali – Non potrà più essere vietato il possesso o la detenzione di animali, purché siano domestici.
Assemblee – Viene abbassato il quorum alla metà dei votanti affinché possano ritenersi valide alcune votazioni, quali quelle sull’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, di videosorveglianza, per la creazione di un sito internet condominiale, il conferimento delle password e la possibilità di accedere ai rendiconti mensili. Per modificare la destinazione d’uso dei locali comuni saranno necessari i 4/5.
Barriere architettoniche – Per eliminarle e per la messa a norma e in sicurezza sarà necessaria la presenza in assemblea dei condomini rappresentai un terzo dei millesimi.
Internet – I condomini possono deliberare la creazione di un sito internet condominiale ove accedere con apposite password personali per visionare le spese e i rendiconti condominiali.
Morosi – L’amministrazione non avrà più bisogno del benestare dell’assemblea per procedere nei confronti di chi non paga con un’ingiunzione. Laddove la morosità dovesse protrarsi per più di sei mesi, il condomino moroso potrà vedersi interrotta l’erogazione di alcuni servizi.
Riscaldamento – Chi vuole può abbandonare il centralizzato senza dover attendere l’ok dell’assemblea. A patto che questo non pregiudichi il servizio di altri condomini e che si impegni a continuare a pagare le spese straordinarie di manutenzione dell’impianto.
Sanzioni – Chi viola il regolamento, disturba o fa danni, prima della riforma, pagava 0,052, pari a 100 lire; anche la pena si è adeguata ai tempi: ora si pagheranno fino a 200 euro e in caso di recidiva anche 800 euro.