Nuovo Frecciarossa Genova-Venezia con tappa a Milano, scoppiano le polemiche per i ritardi causati agli altri treni. Oggi, giovedì 15 marzo 2018, è partito dal capoluogo ligure il primo treno Frecciarossa della Liguria con destinazione Venezia Santa Lucia: tappe a Milano, Brescia, Verona, Vicenza e Padova. Leggero ritardo sull’orario di arrivo, legato però non al nuovo Frecciarossa 9796 ma a un guasto di un passaggio a livello tra Bressana e Pinarolo Po come sottolineato dalle Ferrovie di Stato. Ma non potevano mancare le polemiche politiche, con l’opposizione che ha attaccato il governo di Giovanni Toti, centrodestra. “Segnatevi questa data: 15 marzo. Perché sarà ricordata come la giornata più nera, il punto di non ritorno, per i pendolari liguri e piemontesi e per l’intero sistema ferroviario del nord-ovest. Nel giorno in cui Toti inaugura in pompa magna l’ennesimo treno velocetto, evocando addirittura i fasti delle gloriose Repubbliche Marinare, si guarda bene dall’enumerare le devastanti conseguenze che quei 9 minuti appena di risparmio nella tratta Genova-Milano avranno su 9 treni locali e sulle vite di migliaia di pendolari liguri: infausti cambi di orario, riduzione dei servizi, tempi di percorrenza allungati, ulteriori minuti di ritardo per 9 treni, tra Intercity e regionali”, la nota diramata dal M5S.
NUOVO FRECCIAROSSA GENOVA-VENEZIA, LA REPLICA DI TOTI
Oltre il M5s, come sottolinea Il Secolo XIX, anche da casa Partito Democratico sono giunte critiche: “Il treno Frecciarossa Genova-Milano è l’ennesima bufala del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, impiega 9 minuti in meno dell’Intercity perché salta due fermate, costa di più e crea problemi agli altri treni pendolari”. Una vera e propria bagarre politica, dunque, sull’iniziativa del Nuovo Frecciarossa che collega Genova e Venezia, con la risposta del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dell’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino che non è tardata ad arrivare: “Pd e M5S hanno perso l’ennesima buona occasione per tacere, con il Pd al governo della Regione in dieci anni non c’è stato nessun treno diretto per Milano e Roma, mentre il M5S con lo stop al Terzo Valico punta a un ritorno al Medioevo”. “E’ evidente che i Cinque Stelle vivano in un’altra dimensione, scollegati, come sempre, dalla vita reale e dalle esigenze dei cittadini e delle imprese del territorio. Il Pd, dal canto suo, in dieci anni di governo, ha già ampiamente dimostrato di aver fallito su tutti i fronti del trasporto ferroviario”, il commento di Berrino riportato da ivg.it.