Sono state depositate le motivazioni con cui i giudici del Riesame hanno respinto l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato di Michele Buoninconti, arrestato con l’accusa di aver ucciso sua moglie Elena Ceste. “Sussiste un concreto ed elevato pericolo che l’indagato, qualora in libertà, possa commettere ulteriori reati della stessa specie”, si legge. Secondo il Tribunale, quindi, Buoninconti potrebbe uccidere ancora. “A prescindere dall’individuazione puntuale di quello che può essere stato l’incipit che ha scatenato” il delitto, scrivono ancora i giudici, quella di Buoninconti è stata “una aggressione di violenza inaudita, contro una donna indifesa, da parte di chi, più di ogni altro avrebbe dovuto offrirle garanzie di cura e protezione”. Inoltre, “ciò che imprime decisiva gravità al fatto è l’avere ucciso la propria moglie, madre dei propri figli, deprivati con tale condotta della loro primaria figura genitoriale”. Nonostante ciò, è stata esclusa l’aggravante della premeditazione: si è trattato infatti di “un’azione impulsivamente rivolta verso la persona offesa, una reazione improvvisa e violenta piuttosto che un’ideazione criminosa rimasta ferma e irrevocabile da una sua pretesa pregressa insorgenza, di cui non v’è traccia”.
Michele Buoninconti, l’uomo accusato di aver ucciso Elena Ceste, avrebbe avuto una storia d’amore con un’altra donna appena pochi mesi dopo la scomparsa della moglie. Lo rivela il settimanale Giallo, riportando la testimonianza di una trentatreenne che ha raccontato di aver conosciuto Buoninconti a luglio dell’anno scorso: “Avevo sentito parlare della scomparsa di sua moglie, così gli scrissi una lettera in cui mi dicevo dispiaciuta per quello che stava attraversando. Gli scrissi anche che, se gli avesse fatto piacere, avrebbe potuto chiamarmi. E gli lasciai il mio numero di telefono”. I due alla fine si incontrarono: “Ci siamo baciati diverse volte e ci siamo scambiati qualche carezza. Ma sempre di nascosto dai figli. Ero innamorata di Michele ed ero anche disposta a raggiungerlo ad Asti, lui mi ha invitato più volte”. La donna però non ci andò: “Ero un po’ dubbiosa su come sarebbe andata a finire. Però mi piaceva tanto come persona”, ha detto ancora al settimanale Giallo. La relazione è finita quando lei ha scoperto che Michele “ci provava con altre donne”: “Ho sofferto molto – ha spiegato – Che persona falsa e scorretta”.