Il caso di Filomena Lamberti, una delle tante, troppe vittime di violenza, è approdato questa mattina nella trasmissione dell’ammiraglia Rai, Storie Italiane. La sua è una storia drammatica non solo per le conseguenze che la violenza ha lasciato sul suo corpo ma soprattutto per l’esito giudiziario che, di fatto, non ha dato giustizia alla donna, madre di tre figli. Il suo aggressore è stato il marito il quale il 28 maggio del 2012 decise di mettere in atto il suo piano diabolico, sfigurandola con l’acido. Oggi Filomena ha ripreso in mano la sua vita ed ha deciso di portare in giro per il mondo la sua storia al fine di dare un messaggio di forza e coraggio a chi, come lei, ha subito per troppo tempo in silenzio e soprattutto per dire basta ad ogni forma di violenza contro il genere femminile, sempre più vittima. Dopo anni di violenze fisiche e psicologiche subite da un marito che la stessa ha definito esageratamente possessivo, finalmente Filomena decise di reagire, ma fu allora che lui le gettò addosso dell’acido sfregiandola irrimediabilmente. Ad oggi sono 25 gli interventi di chirurgia plastica ai quali la donna si è sottoposta ma nonostante i segni sul volto e sul resto del suo corpo, oggi può dirsi finalmente rinata, divenendo lei stessa simbolo importante della lotta contro la violenza sulle donne. Alla trasmissione di RaiUno, Filomena ha ripercorso l’inizio del suo incubo, che prese il via all’alba del 28 maggio di cinque anni fa. “L’acido me lo ha versato mentre io dormivo, alle 4 del mattino”, ha spiegato. “Lui venne vicino al letto con questa bottiglia di acido in mano dicendo ‘vedi che ti dò’ e in un attimo mi versò addosso tutta la bottiglietta di acido colpendo il 70% del corpo”. La donna fu prontamente soccorsa dai figli che la portarono nel vicino ospedale di Salerno per poi essere trasferita d’urgenza al Centro grandi ustionati di Napoli.
“IL MIO SBAGLIO È STATO NON DENUNCIARE PRIMA”
Una violenza inaudita, quella messa in atto dal marito, esplosa dopo la decisione della donna di volersi finalmente separare da lui e tentare di riprendere in mano la sua vita. L’uomo è stato descritto come un “padre padrone, marito padrone”. Era solito picchiarla e manifestava la sua possessività in modo ossessivo. Oggi Filomena ha ammesso i suoi errori: “Non avevo la possibilità di andare via prima perché avevamo un’attività insieme, non avevo un’indipendenza economica e avevo tre figli. Non mi potevo permettere di andare via”. Il suo vero sbaglio, però, è stato quello di non denunciare prima. “Ogni volta che sono stata con i lividi non ho mai denunciato, per 30 anni”, ha aggiunto. Con il passare del tempo, l’uomo era riuscito a creare attorno a lei terra bruciata, a isolarla da tutto e tutti, fino a quando quel cerchio non si è definitivamente chiuso e lei non è più riuscita a trovare da sola una via d’uscita. La sua salvezza è arrivata dopo essere entrata in contatto con una associazione di Salerno.
CONDANNATO A SOLI 15 MESI, OGGI LIBERO
Ma qual è oggi la sua situazione e soprattutto, il marito ha pagato per tutto quello che le ha fatto passare? A spiegare la vicenda dal punto di vista prettamente legale è stato l’avvocato Stefania De Martino, difensore della vittima: “L’uomo è stato denunciato perché Filomena si è recata subito in ospedale, purtroppo però il quadro giuridico di Filomena è molto triste perché nonostante quello che vediamo sia sotto gli occhi di tutti non ha avuto giustizia, ha avuto un brutto processo”, ha spiegato. Il marito di Filomena è stato condannato a soli 15 mesi di reclusione in quanto ha patteggiato la sua pena. “Quando lei si è recata al nostro centro antiviolenza aveva già un quadro giuridico compromesso, stiamo continuando a lottare”, ha aggiunto l’avvocato spiegando come abbiamo cercato di riaprire il procedimento ma purtroppo ciò non è avvenuto. In chiusura, la vittima è tornata a parlare dell’ex coniuge ora libero, commentando: “Quest’uomo non ha mai avuto un cenno di pentimento”.