E se il progetto di Luigi Di Maio fosse per portare il Movimento 5 Stelle ad una più “semplice” accettazione di altre forze politiche con cui dialogare e governare dopo il 4 marzo 2018? A vedere il programma generale e le prime indicazioni sui candidati in lista (ecco qui tutto l’approfondimento sulle Parlamentarie M5s, ndr) la nuova ditta Di Maio & Casaleggio starebbe preparando una “fine” operazione di ammorbidimento, chissà, forse indirettamente voluta dal Presidente Mattarella. Via referendum contro l’Europa, meno “pressante” insistenza sul reddito di cittadinanza e più misure economiche volte a contrastare quanto fatto dal Pd senza però abolire qualsiasi cosa (come invece spinge Salvini nel centrodestra): anche un semplice elemento, Di Battista che partecipa a Domenica Live per spiegare il programma grillino, potrebbe esser visto come un tentativo di “normalizzazione” dei pentatellati per provare realmente a vincere le Elezioni, avendo fatto i conti con numeri che al momento sono buoni ma non buonissimi. Guardando poi ai candidati, fuori complottisti vari, teste calde e soprattutto tutti quelli non allineati al nuovo M5s-Rousseau: DI Maio tenta il tutto per tutto e in maniera forse più “governista” che mai. Sui programmi invece, il candidato Premier spinge e non poco sulla lotta agli sprechi e il taglio di costi della politica: «il M5S non vuole rompere con l’Ue ma, sul deficit, vuole andare ai tavoli europei per chiedere ciò che altri Paesi hanno avuto e poter fare investimenti in deficit in settori ad alto moltiplicatore. Ridurremo di 40 punti il rapporto tra debito pubblico e Pil». Insomma, tutto pronto per poter eventualmente “dialogare” con LeU o con la stessa Lega, dopo il voto del 4 marzo: più governista di così…
“PIÙ INTERCETTAZIONI E DASPO PER CORROTTI”
Ieri è stato uno “show” a Pescara per Luigi Di Maio sempre più anima e guida del Movimento 5 Stelle: per la presentazione dei programmi M5s, il giovane leader ha illustrato le nuove proposte della sua linea “rinnovata” con un Grillo sempre presente ma più distante. Via 400 leggi inutili, togliere Irap per Pmi con il calo dell’Irpef per il ceto medio; ma non solo, anche una piena campagna “mediatica” contro la corruzione e i reati di corruttela non solo in politica. «Istituiamo il Daspo per corrotti: se sei corrotto non devi più avere a che fare con la Pubblica amministrazione. Il M5S vuole anche inserire agenti sotto copertura per i reati di corruzione e le intercettazioni informatiche con i virus trojan nei pc e negli smartphone sempre per i reati di corruzione». Sul fronte giustizia invece Di Maio rilancia, «faremo la riforma della prescrizione, con la sospensione del primo grado di giudizio o dal rinvio a giudizio». Poi lancia direttamente una “sfida” agli altri partiti per la mattina dopo le elezioni, che forse non piacerà molto a Beppe Grillo: «”Perché non siete d’accordo con i nostri 20 punti del programma?”, così chiederemo agli altri il giorno dopo le elezioni e vedremo cosa diranno loro alle nostre proposte, ci dicano perché non sono d’accordo con i nostri punti», confermando di fatto le convergenze sui temi che il M5s farà non avendo al momento i numeri per un Governo di maggioranza solo pentastellata.