E’ morta Joannne Coax, la deputata laburista aggredita oggi pomeriggio per le strade della sua città mentre faceva campagna elettorale per il no all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. La giovane politica, 41 anni, madre di due figli, è stata attaccata da un uomo che l’ha pugnalata e poi sparato alla testa, gridando “Britain first” come a voler dire che era un simpatizzante di coloro che vogliono l’uscita del suo paese dalla Ue, ma che è anche il nome di un gruppo di estrema destra inglese. Tutto il paese è sotto shock per quanto accaduto, la campagna elettorale referendaria è stata sospesa. L’assassino è stato catturato dalla polizia dopo aver tentato la fuga, è un uomo di 52 anni. Secondo alcune prime intenzioni la Coax avrebbe cercato di calmare due uomini che stavano litigando tra loro.
Tentativo di omicidio a una deputata del Partito laburista, Jo Cox. Un uomo le ha sparato per strada, sembra che le condizioni del politico siano gravi. L’episodio, di cui al momento non si conosce il movente, è accaduto nella città della Cox, a Birstall, nello Yorkshire. Secondo altre informazioni l’aggressione sarebbe invece accaduta all’interno del suo ufficio, ma alcuni testimoni oculari, riporta la Bbc, l’hanno vista sanguinante su un marciapiede. L’aggressore si è dato alla fuga, ma secondo le ultimissime notizie sarebbe stato arrestato. Secondo altre informazioni, due uomini stavano litigando per strada quando uno di loro ha estratto una pistola, la Cox è intervenuta per fermarlo ed è stata colpita dai colpi di arma da fuoco.
Le temperature estreme vicine ai 40 gradi unitamente al vento di scirocco hanno provocato un devastante incendio che colpisce ancora diverse zone intorno a Palermo specie Cefalù e le Madonie. Circa cento persone sono state evacuate mentre sono in azione da ore nove squadre di pompieri e quattro aerei Canadair. Chiusa l’autostrada A20 Palermo-Messina tra gli svincoli di Buonfornello e Castelbuono in entrambe le direzioni. A Monreale evacuato un asilo, circa cinquanta bambini sono stati ricoverati in ospedale per intossicazione.
Antonio Bedin, 69 anni, si è sparato un colpo di pistola al petto. L’uomo, residente a Montebello Vicentino per anni dirigente del locale Partito comunista, che da tempo lamentava di aver perso tutti i suoi risparmi nel crollo delle azioni della Banca Popolare di Vicenza, aveva chiesto suggerimenti ad avvocati, aveva partecipato alle assemblee della banca, ma alla fine disperato si è ucciso. Secondo il procuratore capo di Vicenza che segue le indagini sul caso della banca, si sta lavorando su quanto successo, e ha voluto rassicurare i risparmiatori. Ma l’avvocato dell’associazione nazionale degli azionisti della Popolare di Vicenza ha commentato: “Bedin da tempo diceva di essere stato ingannato e di volere giustizia, come migliaia di altri risparmiatori truffati. Ma, come sappiamo, la giustizia va a rilento. Ci auguriamo che le indagini sul crollo della Banca Popolare di Vicenza procedano spedite, che i responsabili paghino e che chi è stato danneggiato sia presto risarcito. Bisogna evitare altre tragedie”.
Esclusa la possibilità di rigetto della valvola, hanno specificato ieri i medici che hanno eseguito la delicata operazione a Silvio Berlusconi il quale, secondo indiscrezioni, sta già bene, Non sono infatti state indicate restrizioni particolari come si era invece detto prima dell’intervento: potrà fare quello che vuole, anche tornare a fare politica a tempo pieno. “Non penso che ci siano restrizioni particolari è cosa che deciderà lui e nessuno potrà cambiare molto la sua decisione” hanno detto. Il fratello Paolo si è detto altrettanto sicuro che l’ex premier tornerà “il solito combattente”. clicca su questo link per le notizie aggiornate
È bastato un articolo ben circostanziato del famoso quotidiano nazionale, a far decollare una polemica che via via che passavano le ore è diventato un vero “giallo politico-giornalistico”. I fatti. Oggi il famoso quotidiano nazionale è uscito con un articolo, rinnovato poi sulla versione virtuale del tabloid, nella quale si affermava che D’Alema a Roma era pronto a votare per Virginia Raggi come candidato a Sindaco. Immediata la smentita dell’ex premier, come puntuale la conferma da parte del giornale. Quello che poteva essere l’ennesimo episodio di “giornalismo rampante” ha però toccato i nervi scoperti del PD, e si è presto trasformato in una querelle politica, con il presidente del PD Orofini pronto a chiedere spiegazioni. Nella polemica è intervenuto anche il M5S che si dice “non disponibile” ad accettare i voti di una parte della sinistra, voti che sarebbero conquistati al solo scopo di creare disagio all’attuale premier Renzi.
Con l’approvazione oggi in consiglio dei ministri, del decreto attuativo, la legge Madia diventerà un vero incubo per i furbetti del cartellino. Il decreto infatti prevede che in caso di reato di danno alla pubblica amministrazione, il dipendente possa venire licenziato in un tempo che nelle intenzioni del legislatore non dovrebbe superare i 30 giorni. Al dipendente vengono infatti riconosciuti 15 giorni di tempo, dalla comunicazione dell’avvio del procedimento per predisporre la sua difesa, procedimento che dovrà essere chiuso entro altri 15 giorni. Superati pertanto i termini previsti, potranno essere rese attive le procedure per il licenziamento. Pene innalzate anche per il dirigente che non vorrà procedere alla denuncia del reato, per lui viene introdotto il rischio della denuncia penale. “Provvedimento cattivo ma giusto”, cosi ha commentato il premier, visibilmente soddisfatto per l’approvazione.
È di oggi la notizia che l’attentatore del “Gay Pulse”, Omar Mateen avrebbe telefonato a una nota televisione locale di Orlando per rivendicare l’eccidio. La telefonata avvenuta direttamente dal locale dove hanno trovato la morte 49 persone, è stata ricevuta direttamente dallo speaker della televisione, che oggi con dovizia di particolari ha raccontato di “un uomo calmo e determinato”, che alla fine della chiamata avrebbe detto “l’ho fatto per l’Isis”. La telefonata è stata confermata dal FBI, che ha incrociato l’utenza telefonica dell’attentatore con il traffico telefonico in entrata nella stazione televisiva. Se le parole fossero confermate decollerebbe la pista dell’atto terroristico, relativamente ad un atto rivendicato il giorno dopo dallo stesso esercito del califfato, tramite un video. Sul fronte delle indagini sotto inchiesta la moglie di Mateen, la donna che era al corrente delle intenzioni del marito rischierebbe una forte pena, per “favoreggiamento” e “ostacolo alla giustizia”.
Ha passato una notte tranquilla l’ex premier e patron del Milan Silvio Berlusconi. Berlusconi che si trova ancora nel reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, è vigile e come sua abitudine ha iniziato a fare battute scherzose con medici e gli infermieri. In conferenza stampa oggi il chirurgo che lo ha operato e il capo del suo staff medico, sono stati prodighi di particolari e hanno sottolineato come Berlusconi sia un ottimo paziente, docile e attento alle medicine che gli vengono somministrate. I due dottori anche se non si sono sbilanciati, hanno lasciato aperta l’ipotesi che il cavaliere possa tornare a breve nell’agone politico.