Nella puntata del venerdì della trasmissione La vita in diretta, si è tornati a parlare del giallo di Gloria Rosboch, sebbene le indagini siano ancora in attesa di importanti risvolti, a partire dal confronto tra i due presunti assassini, Gabriele Defilippi e Roberto Obert, atteso per il prossimo 13 aprile. Il punto sul quale al momento si concentrano le indagini del nucleo dei Ris è il parabrezza dell’auto di Obert sulla quale Gloria sarebbe stata caricata prima di essere uccisa lo scorso 13 gennaio. Sul parabrezza sarebbe stato rinvenuto uno strano segno, forse una crepatura, che farebbe immaginare una scena inquietante: la professoressa Rosboch aveva tentato di scappare dai suoi due aguzzini? Sul vetro saranno ritrovate le impronte di Gloria? A queste domande cercheranno di dare risposta i Ris nelle prossime ore.
Il 13 aprile si avvicina sempre di più: in questa data, potrebbe finalmente esserci l’attesa svolta sul giallo di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa. A distanza di tre mesi esatti, dunque, Gabriele Defilippi e Roberto Obert, gli ex amanti e suoi presunti assassini, potrebbero finalmente vuotare il sacco in occasione dell’attesissimo confronto che avverrà in procura ad Ivrea. Dopo essere stati interrogati separatamente, anche la terza persona in carcere per il delitto, la madre del 22enne, Caterina Abbattista, non avrebbe fornito alcun dettaglio in più per far luce sul caso. Per tale ragione gli inquirenti avrebbero confermato il faccia a faccia tra i due uomini in vista di un nuovo interrogatorio non secretato che prevedrà un confronto diretto tra Gabriele ed Obert. Stando a quanto emerso dalla trasmissione La vita in diretta, nel corso del loro confronto sarà ammessa una telecamera che filmerà tutto per poi essere sottoposto successivamente a perizia. L’intento è quello di carpire segnali che solo il linguaggio non verbale potrebbe far trapelare e che potrebbero rappresentare elementi utili ai fini delle indagini.
Rimangono vari misteri sul caso di Gloria Rosboch, dopo la tornata di interrogatori fatta dalla Procura di Ivrea nei confronti di Gabriele Defilippi e Caterina Abbattista, la madre: ancora non ci sono grosse novità, specie perché i tre accusati in carcere continuano a non fornire elementi utili a capire chi realmente era complice e soprattutto chi materialmente ha compiuto il delitto. Tra le tante vicende poco chiare, tardano i risultati sugli esami della macchina di Roberto Obert con la quale i due amanti omosessuali hanno ucciso e poi gettato il corpo in un pozzo nei boschi del Canavese. Sulla Twingo di Roberto resta ancora da capire chi stava guidando e chi materialmente ha ucciso la povera Gloria Rosboch: un dato interessante potrebbe risultare dagli esami sulla fenditura nel vetro, che potrebbe rivelare una reazione da parte della professoressa all’attacco subito alla gola, con cui presumibilmente è stata soffocata (l’unico elemento raccontato in comune da Gabriele e Obert). Una sua eventuale sezione avrebbe costretto l’autista ad intervenire per bloccare il suo dimenarsi e dunque sarebbe utile comprendere dalle tracce di dna che verranno studiate chi effettivamente era alla guida e chi sul sedile posteriore. In questo modo, forse, si saprà chi ha messo fine alla vita di Gloria Rosboch.
Da alcuni giorni la lista degli indagati per l’omicidio di Gloria Rosboch si è allungata ulteriormente, passando da tre a quattro nomi. Secondo le ultime indiscrezioni, anche Efisia Rossignoli sarebbe indagata per il delitto di Gloria Rosboch, sebbene la stessa cameriera ai giornalisti abbia negato la notizia. Se confermata, dunque, la donna sarebbe indagata per due reati: la truffa dei 187 mila euro e l’omicidio della Rosboch. Intanto, come sottolinea anche il settimanale “Giallo”, la posizione di Efisia si andrebbe ad aggravare sempre di più. Gli inquirenti, dopo averla sentita sulla storia della truffa, nella quale la stessa ammise un suo coinvolgimento asserendo di aver chiamato Gloria fingendosi una direttrice di banca, sarebbero convinti anche di un suo ruolo attivo nel delitto, avvenuto lo scorso 13 gennaio. E’ solo un caso se nella medesima giornata in cui Gloria Rosboch faceva perdere le sue tracce, tra Efisia e Gabriele Defilippi (per il quale la stessa ammise di aver avuto in passato una cotta) intercorsero ben 11 telefonate? La 45enne avrebbe giustificato ciò con le seguenti parole: “Pensavo che mio marito mi tradisse e così avevo chiesto a Gabriele di seguirlo. A un ceto punto, quando lui non mi rispondeva più, ho anche pensato che avesse scoperto qualcosa su mio marito, ma che non avesse il coraggio di dirmelo”. Una giustificazione, questa, poco credibile e che avrebbe portato al sequestro del cellulare, sebbene le conversazioni con il 22enne presunto assassino di Gloria Rosboch siano state precedentemente cancellate. Stando ai dati emersi dai tabulati telefonici, tuttavia, sarebbe emerso un altro dato importante e che andrebbe a legare Efisia alla madre di Gabriele, Caterina Abbattista, anche lei in carcere per concorso in omicidio. Il giorno del delitto di Gloria Rosboch, infatti, il cellulare di Caterina agganciò la medesima cella alla quale solitamente è agganciato il cellulare di Efisia, vicino alla sua abitazione. Le due donne si sarebbero incontrate ed avrebbero aiutato Gabriele dopo l’uccisione della professoressa? Il dubbio degli inquirenti sarebbe proprio questo. La pista più battuta è quella in base alla quale Efisia avrebbe potuto accompagnare Gabriele dalla discarica dove fu occultato il corpo della professoressa alla sua abitazione di Gassino. I due presunti assassini, infatti, si sarebbero sbarazzati del corpo di Gloria Rosboch intorno alle ore 16:00 del 13 gennaio scorso, poi avrebbero lavato l’auto di Roberto Obert usata per il delitto e, stando al loro racconto, alle ore 18:30 sarebbero rientrati a Gassino per cambiarsi i vestiti. Successivamente sarebbero nuovamente usciti per sbarazzarsi degli effetti personali della professoressa e il cellulare di Gabriele si sarebbe riacceso solo alle 21:54. Qui andrebbe a collocarsi il dubbio sugli orari in quanto, secondo il racconto, il 22enne sarebbe dovuto rientrare verso le ore 20:00 ed invece qualcuno lo riaccompagnò un’ora dopo con un’auto sconosciuta. Ad accompagnarlo potrebbe essere stata proprio Efisia? Lei, nel frattempo, continuerebbe a respingere ogni accusa nei suoi confronti.