Giulio Regeni ha parlato con Mohamed Abdallah, il sindacalista che ha denunciato il ricercatore ai servizi segreti egiziani. Il video inedito è stato trasmesso dalla tv egiziana Sada El Balad: nel filmato, girato all’insaputa il ragazzo friulano, si vede Abdallah chiedere denaro per curare la moglie malata di cancro. Giulio Regeni si rifiuta di darlo, ma offre la sua disponibilità a finanziare con 10mila sterline un progetto a favore degli ambulanti. Perché il sindacalista avrebbe filmato la conversazione con il ricercatore italiano scomparso dal Cairo il 25 gennaio 2016 e ritrovato morto il 3 febbraio? Stando alla ricostruzione della Procura di Roma, la polizia si sarebbe messa d’accordo con Abdallah per girare il video e incastrare Giulio Regeni, ma il ricercatore non ha ceduto ad alcun compromesso. Il video, che magistrati e carabinieri posseggono dal 7 dicembre scorso, è stato rilanciato su Youtube. Clicca qui per vederlo.
Si avvicina il primo tragico anniversario della scomparsa di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso in Egitto in circostanze ancora poco chiare. Per il prossimo 25 gennaio, come ricorda Repubblica.it, sono tante le iniziative in programma. La più importante tra quelle organizzate da Amnesty International Italia è rappresentata dall’appuntamento presso l’Università La Sapienza di Roma, durante il quale verranno letti alcuni estratti dei diari di viaggio del giovane ricercatore. Nel corso dell’evento interverranno telefonicamente anche i genitori della vittima 28enne. Altre eventi di mobilitazione e solidarietà si svolgeranno in diverse altre città d’Italia dove saranno accese delle fiaccolate esattamente alle 19:41. E’ questa l’ora precisa in cui il 25 gennaio di un anno fa Giulio Regeni uscì dalla sua abitazione facendo poi perdere per sempre le sue tracce. Ancora una volta, dunque, sarà un’occasione per chiedere “Verità per Giulio Regeni”, come avviene ormai da mesi. L’appuntamento a Rovereto è fissato alle 19:00 in piazza Loreto dove saranno presenti gli attivisti di Amnesty Rovereto e Alto Garda e che si occuperanno anche della raccolta firme.
Il prossimo 25 gennaio ricorrerà il primo anno dalla misteriosa scomparsa del giovane ricercatore friulano Giulio Regeni, ucciso in Egitto in circostanze ancora poco chiare. L’ultima novità sull’intricato caso è riportata da Repubblica.it, in seguito all’Ok da parte dell’Egitto di inviare alcuni esperti italiani in grado di esaminare le ultime immagini che immortalano Regeni prima della sua scomparsa. Di Giulio Regeni non si ebbero più notizie dalla sera del 25 gennaio scorso, ma poco prima della sua sparizione avvenuto al Cairo, il 28enne fu ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della stazione metropolitana, nella zona di Dokki. Queste immagini avrebbero potuto fornire grandi informazioni a chi indaga sulla morte del giovane, eppure gli spezzoni video sarebbero stati soppresso e l’Egitto afferma di non disporre dei mezzi necessari per poterli recuperare. Per questo motivo è stato confermato l’ok affinché esperti italiani ed esperti della sola azienda tedesca specializzata nel recupero di questi filmati, possano giungere in terra egiziana per gli opportuni approfondimenti. Stando a quanto riferito dall’agenzia Mena, la procura italiana avrebbe inviato la richiesta che sarebbe stata accettata dal procuratore generale dell’Egitto, Nabil Ahmed Sadek. Un piccolo passo avanti verso la verità su uno dei casi più intricati e controversi della cronaca internazionale.
La morte di Giulio Regeni rimane ancora senza risposta, senza che vi sia un vero colpevole. Il ricercatore italiano, deceduto al Cairo in circostanze misteriose, continua ad essere al centro di un’inchiesta congiunta fra il governo italiano e quello egiziano, volta a fare luce sul caso. Eppure emergono nuovi, pochissimi particolari, riguardo al motivo per cui Giulio Regeni si trovava in Egitto in quel periodo. E’ quasi trascorso un anno da quel 25 giugno, l’ultima volta in cui il ricercatore è stato visto vivo. Nel buio totale, emerge forse un piccolo particolare che potrebbe portare, con effetto domino, alla scoperta della verità. Questa sera, lunedì 23 gennaio 2017, PresaDiretta approfondirà l’inchiesta all’interno del nuovo appuntamento, grazie al servizio di Giulia Bosetti. Verranno inoltre intervistati nello spazio Iacona Incontra i due genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola. L’agenzia ufficiale egiziana Mena ha infatti rivelato in queste ultime ore che Giulio Regeni non era rientrato più negli interessi della sicurezza nazionale dell’Egitto in seguito ad una conversazione che il ricercatore ha avuto con un ambulante, avvenuta poco prima della sua scomparsa. “In occasione dell’ultimo incontro a Roma”, sottolinea Mena, “la delegazione della procura egiziana aveva consegnato a quella italiana le copie dei documenti richiesti ed un cd con la conversazione fra Giulio Regeni e l’uomo in questione. Dopo diverse tensioni fra il nostro governo e quello egiziano, il Procuratore Generale Nabil Ahmen Sadek ha acettato che alcuni esperti italiani e specialisti di un’azienda tedesca preposti nel recupero dati, possano accedere alle telecamere di sorveglianza della metropolitana di Dokki. E’ proprio questo il luogo in cui, notifica l’Ansa, Giulio Regeni venne avvistato poco prima di scomparire nel nulla.