Papa Francesco amato dai media, dalla Chiesa fuori dai confini italiani ma non esattamente in “pace” nel dialogo interno con la Curia romana e soprattutto l’ala più “conservatrice”. La spinta riformista lanciata da Papa Bergoglio negli anni del suo Papato non è piaciuta a molti, con l’attenzione spasmodica a temi come poveri, migranti e un certo qual disprezzo per la gestione del denaro sotto ogni forma. Alcuni “nemici” interni, secondo le ultime analisi fatte dai vaticanisti di Repubblica e Corriere della Sera, sarebbero in procinto di lanciare qualche dossier “anonimo” sulle persone vicine al Papa e che potrebbero avere degli scheletri nell’armadio. In tutto questo “vociare” un articolo apparso oggi sul Corriere della Sera di Massimo Franco prova a riassumere tutto questo strano clima presente ai vertici della Chiesa Cattolica specie dopo le ultime rimozioni eccellenti e fragorose oprate da Bergoglio nelle sole ultime due settimane. Prima il cardinale George Pell, responsabile dell’Economia vaticana, convinto ad andare in Australia per difendersi da un’accusa di pedofilia di circa 40 anni fa. Poi il revisore generale dei conti, Libero Milone, liquidato prima della scadenza del mandato per «presunto non accordo nel ridursi lo stipendio», riporta Franco sul Corriere.
E poi la rimozione più roboante, nella del Cardinale Muller dalla Congregazione della Fede (ex Sant’Uffizio), l’incarico che fu di Benedetto XVI-Ratzinger durante il papato di Giovanni Paolo II. In molte occasioni Muller ha osservato e marcato distanza a livello teologico dalla catechesi di Bergoglio e la rimozione a sorpresa, al suo posto il gesuita spagnola Luis Francisco Ladaria Ferrer, molto vicino a Francesco, ha ovviamente fatto parlare e molto gli ambienti della Curia romana. «Si insinua da mesi l’esistenza di dossier anonimi su persone a lui vicine. E su alcuni siti conservatori si leggono storie romanzate di personaggi legati al mondo degli aiuti della Cei nel Terzo Mondo, entrati in contatto con Bergoglio quando era vescovo in Argentina»: Franco riporta alcuni veleni di questo genere, spiegando come sia abbastanza evidente in questo momento una sorta di sfida interna tra l’ala bergogliana e quella conservatrice.
Il Papa non ha mai nascosto che i problemi sono tanti e che la corruzione è presente e molto anche nella Chiesa: la sua sfida di “misericordia” contro i mali interni alla Chiesa e al mondo prosegue, ma di certo qualcosa si muove in Vaticano e le scelte anche discutibili a livello di nomine (Ferrer è toccato anche lui da un’accusa di aver coperto un prete pedofilo i passato) non hanno avvicinato la distanza tra il magistero di Francesco e i tanti Cardinali legati ad un’idea più conservatrice della Chiesa di Dio.