Come ogni domenica, anche oggi Papa Francesco sarà in piazza San Pietro a Roma dove alle ore 10.30 celebrerà la Santa Messa sul Sagrato della Basilica Vaticana, seguita dalla preghiera dell’Angelus. Nella recente Messa celebrata presso la Casa Santa Marta, invece, il Santo Padre ha incentrato il proprio pensiero sul Sacramento della Riconciliazione. Bisogna infatti avere il coraggio davanti al confessore di chiamare i peccati con il loro nome, senza nasconderli, ha detto venerdì scorso il Pontefice, perché confessarsi significa andare incontro all’amore di Gesù con sincerità di cuore e con la trasparenza dei bambini. Se l’essere peccatore è solo una parola, un modo di dire, ha spiegato Papa Francesco, allora non abbiamo bisogno del perdono di Dio: “Ma se è una realtà, che ci fa schiavi, abbiamo bisogno di questa liberazione interiore del Signore, di quella forza. Ma più importante qui è che per trovare la via d’uscita, Paolo confessa alla comunità il suo peccato, la sua tendenza al peccato. Non la nasconde”. La confessione dei peccati, che deve essere fatta con umiltà, è ciò “che la Chiesa chiede a tutti noi”, aggiunge il Pontefice, il quale poi osserva che molti dicono: “Ah, io mi confesso con Dio”. Ma questo, ha detto, “è come confessarti per e-mail, no? Dio è là lontano, io dico le cose e non c’è un faccia a faccia, non c’è un quattrocchi”. Altri invece dicono: “No, io vado a confessarmi”, ma poi “si confessano di cose tanto eteree, tanto nell’aria, che non hanno nessuna concretezza. E quello è lo stesso che non farlo”. Insomma, confessare i nostri peccati “non è andare ad una seduta di psichiatria, neppure andare in una sala di tortura. E’ dire al Signore: Signore sono peccatore, ma dirlo tramite il fratello, perché questo dire sia anche concreto”. (scorri la pagina in basso per il video).