Si è svolta nel pomeriggio, a Milano, l’Assemblea Generale di Compagnia delle Opere, l’annuale appuntamento pubblico dell’associazione, dal titolo “L’audacia del realismo”. In apertura dell’incontro, presieduto da Bernhard Scholz, CDO, hanno portato il loro saluto i presidenti di Confindustria, Giorgio Squinzi, e Legacoop, Giuliano Poletti. Il primo ha indicato nella “cultura del fare”, opposta a quella del dire, come la strada da intraprendere per uscire dalla crisi. Riscoprire il senso della parola “comunità” superando individualismo ed egoismo, valorizzare l’economia reale dando prevalenza al manifatturiero e creare un ambiente favorevole all’impresa sono le altre ricette indicate da Squinzi per evitare all’Italia un lento e inesorabile declino e per assicurarle un nuovo Rinascimento. Poletti ha individuato nella diseguale distribuzione della ricchezza prodotta un grande problema economico, oltre che etico. Per il presidente di Legacoop, visto che lo Stato e il mercato non sono stati capaci di garantire l’equilibrio nella distribuzione della ricchezza, c’è bisogno di un maggiore protagonismo della società civile.
L’Assemblea, a cui hanno partecipato 2000 persone, è proseguita con gli interventi del presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, don Julián Carrón, e del presidente Scholz, che hanno risposto alle domande degli associati sulle prospettive dell’impegno di CDO in questa difficile congiuntura.
Il tradizionale appuntamento associativo ha consentito innanzitutto di riflettere e approfondire i contenuti del riferimento ideale da cui l’attività di CDO ha origine che, come ha ricordato il presidente Scholz «per molti di noi è l’esperienza cristiana come ci è stata comunicata da don Luigi Giussani e come ci viene comunicata dal suo successore don Carrón, con la speranza di diventare sempre più responsabili nel nostro agire e nel nostro decidere, rispondendone davanti a tutti personalmente».
Per questo, il presidente ha voluto rispondere con fermezza e chiarezza anche ad alcune rappresentazioni errate dell’attività di CDO che si sono ripetute negli ultimi mesi: «Una mentalità di potere che persegue l’egemonia politica, economica o culturale, è totalmente contraria all’educazione che abbiamo ricevuto. Non esiste e non è mai esistito un sistema di potere del quale la CDO farebbe parte: la CDO non è una forza politica, né un centro di potere, ma collabora quotidianamente, attraverso le sue molteplici iniziative, alla ricostruzione di un Paese in difficoltà ma enormemente vitale, in un dialogo aperto con chiunque desideri collaborare in un’ottica di bene comune».
Nel corso dell’Assemblea sono stati toccati i principali punti dell’impegno di CDO nella società: le caratteristiche dei servizi per gli associati, il dialogo con le istituzioni e il mondo politico, il lavoro.
Parlando della situazione politica, Scholz ha osservato come il governo di Mario Monti abbia «aperto una nuova strada, caratterizzata da serietà, competenza e credibilità internazionale, soprattutto attraverso il controllo dei conti pubblici e alcuni primi passi per favorire la crescita. Questa strada deve essere proseguita dal prossimo governo e decisamente allargata per aprire ad uno sviluppo di nuovi spazi della vita economica, sociale e culturale del Paese. La partecipazione all’Unione Europea è decisiva non solo perché è utile per l’Italia ma anche perché l’Italia possa dare il suo contributo specifico al futuro dell’Unione, proprio rispetto ai problemi che l’Unione deve affrontare».
Quanto alla tornata elettorale che vedrà impegnate tre regioni, Scholz ha dichiarato che «il malcostume e le gravi irregolarità emerse in diverse Regioni sono ingiustificabili, ma non possono diventare un argomento contro tutto il buono che le amministrazioni regionali hanno realizzato. Il federalismo deve essere riproposto come strada per la soluzione anche dei problemi emersi, in termini di una reale e verificabile responsabilizzazione. Sarà necessaria una vera e propria riorganizzazione dello Stato e quindi una riforma del titolo V della Costituzione insieme con una riforma istituzionale generale che riduca i costi, semplifichi le procedure e liberi risorse in un quadro normativo certo e garante di una vera giustizia e parità per tutti i soggetti che operano nella società».
Per quanto riguarda la Lombardia nello specifico, Scholz ha ribadito che «qualunque sarà il prossimo governo esso dovrà consolidare e sviluppare ulteriormente i passi innovativi che sono stati fatti e che sono confermati da tanti dati e risultati che hanno trovato apprezzamenti anche a livello internazionale».
In vista delle scadenze elettorali che impegneranno l’intero Paese nei mesi a venire, Scholz ha rilevato l’urgenza di «una modifica della legge elettorale che dia ai cittadini la libertà di scegliere i candidati per non dare continuità ad un sistema oligarchico sempre più staccato dalla gente» e ha poi chiarito la posizione dell’associazione rivendicando il proprio ruolo di attore sociale: «Come CDO non faremo mai parte di una costituente partitica di qualsiasi tipo. Siamo conviti che questo non sia il nostro compito. Auspichiamo invece che tante persone dotate di competenza, serietà e una buona esperienza della vita sociale e lavorativa si candidino nelle prossime scadenze elettorali. Qualsiasi confusione e sovrapposizione di compiti e di responsabilità fra realtà della società civile e le forze politiche – ha concluso – porta prima o poi al clientelismo da una parte e al corporativismo collaterale dall’altra.
Questa posizione non va confusa con il disimpegno: «Come associazione non siamo a-politici: vogliamo semplicemente distinguere fra un lavoro che riguarda noi, un lavoro che riguarda i partiti e un lavoro che riguarda le istituzioni pubbliche. Siamo più che interessati a che la politica torni al più presto a quella nobiltà che tanti politici hanno saputo e sanno esprimere, ma che purtroppo è venuta meno negli ultimi tempi. Non vogliamo una politica che salva, ma una politica che serve – possibilmente con realismo e audacia».
Tra i principali obiettivi che la politica dovrebbe perseguire nel prossimo futuro il presidente di CDO ha indicato la diminuzione del peso fiscale e della burocrazia che pesano sulle imprese; la creazione di un Welfare sussidiario che permetta anche al terzo settore di concorrere al bene comune; una riforma del sistema scolastico e della formazione che non potrà prescindere della parità scolastica, connettono educazione e lavoro.
Nel corso dell’assemblea il presidente Scholz ha infine ricordato come tutti gli strumenti proposti da CDO hanno lo scopo di sostenere lo sviluppo responsabile delle imprese, per creare occupazione, benessere e concorrere al bene comune. Con questo spirito si apre domani a Milano, l’ottava edizione di Matching – con la partecipazione di 2000 imprese tra cui 200 operatori esteri – mentre nel 2013 riparte il network di incontri territoriali Expandere, continuano le iniziative di formazione dell’associazione Scuola d’Impresa e si consolidano le convenzioni e gli accordi di collaborazione con partner qualificati per favorire il risparmio negli acquisti e nelle forniture.