Dopo due tentativi di votazione online, i tanto attesi dieci candidati alla Presidenza della Repubblica scelti dagli iscritti al Movimento 5 Stelle sono stati resi noti. Trattasi, in ordine alfabetico, Emma Bonino, Gian Carlo Caselli, Dario Fo, Milena Jola Gabanelli, lo stesso Beppe Grillo, Ferdinando Impositano, Romano Prodi, Stefano Rodotà, Gino Strada e Gustavo Zagrebelsky. Tra questa lista di nomi, per la terza volta, i grillini – mouse alla mano – potranno eleggerne uno, che sarà il loro Candidato ufficiale. Una dinamica, quella del voto online, che fa tornare alla mente il film “L’uomo dell’anno”? In questa commedia del 2006, il protagonista – interpretato da Robin Williams – era un conduttore di un popolare talk show satirico americano che veniva eletto Presidente degli Stati Uniti per un errore del sistema di votazione tramite computer. Sette anni dopo, in un contesto decisamente meno hollywoodiano, Beppe Grillo ha provveduto a una sorta di reboot nostrano del tema delle elezioni online, bandendo – con tanto di neologismo appositamente creato per l’occasione – le “Quirinarie”. Ma, fino ad oggi, qualcosa dev’essere andato storto durante le votazioni tramite pc, perché, come aveva fatto sapere lo stesso Grillo tramite il suo blog, i modernissimi sistemi informatici grillini sarebbero stati oggetto di un attacco da parte di hacker. E via di titoloni su giornali pronti a strombazzare la notizia, dal momento che – è ormai universalmente noto – quando il tuo sito viene “hackerato” significa che sei famoso. Peccato solo che il fatto sia stato presto ridimensionato dagli addetti ai lavori, come Andrea Guerrieri, fondatore e gestore del sito NoCensura, che ha notato come nel comunicato stampa del M5S si parli di “problemi tecnici” e non di hacker. E in non pochi – dopo aver letto tweet e post su Facebook di alcuni dei 48.282 grillino aventi diritto al voto, che dicevano di aver sbagliato a votare scrivendo per errore il proprio nome al posto di quello del candidato al Quirinale – hanno sospettato che il presunto attacco informatico sia un’invenzione grillina per mascherare l’incapacità del M5S di votare online. Ma adesso dovremmo quasi essere alla fine del lungo iter che porterà alla scoperta del misterioso nome del Presidente che Grillo & Co. sognano a Capo del nostro Paese.