Mentre nella giornata di oggi è andato in scena il primo (doppio) sbarco di migranti sulle coste italiane da quando il neoministro Matteo Salvini si è insediato agli interni, si rinfocola la polemica a proposito del ruolo delle Ong. Il leader della Lega, infatti, ha messo nel mirino alcune organizzazioni non governative e, dal momento che i 232 migranti arrivati nel porto di Reggio Calabria sono stati salvati e accompagnati dalle navi di Sea Watch, la sua responsabile per l’Italia ha colto l’occasione per replicare a Salvini, smentendo l’accusa di “lucrare” sul presunto business dell’immigrazione. Giorgia Linardi, intervistata nelle ultime ore, ha ricordato infatti che “le polemiche non sono nuove, dato che oramai da un anno c’è una campagna di denigrazione delle attività delle Ong impegnate nella ricerca e nel soccorso in mare”. La responsabile per l’Italia di Sea Watch ha anche aggiunto che “non è nostro interesse rispondere agli insulti con gli insulti, sappiamo esattamente cosa stiamo facendo” e, in merito alle accuse di lucrare, la Linardi ha ricordato che “ci sono indagini da più di un anno ma non è stata trovata nessuna base a livello giuridico per cui stiamo facendo qualcosa di male”. (agg. di R. G. Flore)
OLTRE 400 PROFUGHI IN UN GIORNO
Neanche il governo che vede Matteo Salvini come ministro degli Interni sembra esente – almeno in questa prima fase – dagli sbarchi dei migranti sulle coste italiane. Come riportato da SkyTg24, non solo si è registrato l’arrivo al porto di Reggio Calabria della nave Ong tedesca Sea Watch 3 con a bordo 232 migranti, ma anche a Pozzallo (Ragusa) sono approdate due navi con più di 200 migranti soccorsi in mare. A bordo della prima imbarcazione, la Seefuchs sarebbero presenti 126 migranti, sulla seconda circa 109. Le due navi sono arrivate nella notte. Da quanto si apprende, i profughi verranno inizialmente indirizzati all’hotspot di Pozzallo, dove avranno luogo tutte le pratiche di riconoscimento e identificazione, da cui verranno però trasferiti secondo un piano già definito. Come riportato da La Repubblica, “la squadra mobile di Ragusa ha prelevato il comandante della “Seefuchs” e lo ha portato in questura per interrogarlo sul mancato aiuto di Malta, che non avrebbe consentito all’imbarcazione in difficoltà a causa delle condizioni marine avverse di attraccare al porto”. (agg. di Dario D’Angelo)
BAMBINA DI 5 ANNI SULLA NAVE SBARCATA A REGGIO
C’è anche Marian, una bambina di 5 anni salita con la mamma su un barcone partito dalla Libia, a bordo della nave Sea Watch 3 su cui viaggiano 232 migranti soccorsi nel Mar Mediterraneo arrivata questa mattina nel porto di Reggio Calabria, la prima autorizzata ad attraccare da quando Matteo Salvini è ministro dell’Interno. La bambina, come riportato da La Repubblica, secondo chi ha avuto modo di vederla “è confusa, spaventata ma sta bene, al netto del viaggio infernale che ha dovuto fare”. Chi ha avuto modo di salire sulla nave assicura che la piccola Marian “sarà una delle prime a sbarcare, non appena terminerà l’ispezione di routine degli uomini della Squadra Mobile e del settore immigrazione”. Giorgia Linardi, responsabile in Italia di Seawatch, assicura in ogni caso che la maggior parte dei migranti porta i segni di una lunghissima traversata:”Molti di loro viaggiano da più di 80 ore sulla nostra nave e chissà da quanto erano in mare. E le condizioni non sono buone. Sono stanchi, disidratati, provati”. (agg. di Dario D’Angelo)
232 MIGRANTI A BORDO
E’ ufficialmente avvenuto il primo sbarco sul suolo italiano da quando Matteo Salvini è al governo nel ruolo di ministro dell’Interno. Come riferito dall’agenzia Ansa, poco fa la Sea Watch 3, nave di una Ong tedesca che batte bandiera olandese, è giunta nel porto di Reggio Calabria con 232 migranti a bordo. Le persone erano già state soccorse negli scorsi giorni nel Canale di Sicilia, visto che l’imbarcazione aveva stazionato per 72 ore in acque Sar, prima che l’Italia concedesse l’autorizzazione per l’approdo sul proprio suolo. A bordo ci sono 215 uomini, 17 donne (una incinta), e 29 bambini non accompagnati fra i 9 e i 18 anni, con l’aggiunta di un bimbo di 5 anni. Non presentano gravi problemi fisici, se non quello della distrazione a causa del lunghissimo viaggio in mare. La Prefettura ha fatto subito scattare a terra il classico piano di accoglienza e identificazione dei migranti. Attualmente non si sa quale sarà la destinazione finale dei nuovi arrivati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
PRIMO SBARCO DELL’ERA SALVINI
Matteo Salvini, da quando è diventato ministro dell’Interno, si accinge ad assistere, suo malgrado, al primo sbarco da una nave in Italia. In vista di ciò il tema migranti ed il lavoro delle Ong al loro fianco è tornato con forza al centro dei temi politici del momento. Salvini ha così avanzato pesanti accuse a Malta ma ha anche chiesto alla Nato di difendere il nostro Paese. “Ho chiesto a Conte di chiedere questo al G7”, ha riferito il neo ministro ricordando al tempo stesso “gli allarmi infiltrazione di terrorismo negli ingressi”. A sua detta, infatti, come spiega RaiNews, “l’Italia è attaccata da Sud non da Est”. Quindi ha attaccato il regolamento delle Ong, paragonando alcune di esse a veri e propri taxi. Il tutto si è compiuto alla vigilia del termine dell’odissea in mare della Sea Watch, la nave con a bordo 232 migranti attesa domani mattina nel porto di Reggio Calabria. A condurre le operazioni si soccorso è stata la sala operativa della Guardia costiera di Roma. Sebbene non vi siano stati intoppi, restano gravi le condizioni di salute dei migranti a bordo dell’imbarcazione che viaggia in acque proibitive da 4 giorni ricevendo solo nella giornata odierna le indicazioni sul porto italiano in cui approdare. Tre giorni fa, come ricorda Repubblica.it, dopo aver appreso del salvataggio dei migranti da parte della nave della Ong, Salvini aveva chiesto ai suoi collaboratori se fosse possibile negare l’approdo in porto italiano. Gli animi del neo ministro si sono surriscaldati dopo l’azione di Malta che, su richiesta di intervento da parte della guardia costiera di Roma si sarebbe rifiutata e così sarebbe partito l’ordine ad un mercantile di passaggio e poi a una nave militare italiana di dare assistenza alla Seefuchs. Da Malta, tuttavia, sarebbe giunta la smentita, giustificandosi: “Abbiamo dato l’ok all’attracco ma poco dopo la nave ci ha comunicato l’intenzione di proseguire verso la Sicilia, dal momento che le condizioni del mare non permettevano di girare la nave”.
L’ATTACCO DI MATTEO SALVINI A MALTA E ONG, FICO PRENDE LE DISTANZE
Dopo il “no” di Malta, da Roma è partito l’ordine alla See Watch di fare rotta verso le coste italiane insieme agli oltre 200 migranti a bordo ma solo nella mattinata di oggi è stato possibile conoscere quale fosse il porto assegnato. La replica di Matteo Salvini a Malta, durante il suo intervento dalla prefettura a Como non si è fatta attendere: “Stiamo assistendo alla presa in giro per i cittadini di un’Ong tedesca con bandiera olandese che passa davanti a Malta e saluta e arriva in Italia. Non è possibile che Malta dica no a ogni richiesta di intervento”, come riporta Repubblica.it. Nel mirino del neo ministro anche i volontari delle Ong: a sua detta, mentre alcune continuano a fare volontariato, altre farebbero “affari”. “Purtroppo non è con l’attuale regolamento delle Ong che operano nel Mediterraneo che si può intervenire in maniera efficace. C’è un preciso disegno al limite delle acque territoriali della Libia per fungere da taxi”, ha tuonato Salvini. A prendere le distanze dalle sue dichiarazioni è stato invece il presidente della Camera Fico, proprio oggi impegnato ad incontrare i rappresentanti di Amnesty International e Msf e che ha ribadito il pieno supporto dello stato a coloro che vogliono fare solidarietà.