La loro storia aveva commosso il web, diventando virale nel giro di poche ore. La foto di quel marito che sulla spiaggia di Licciola, a Santa Teresa di Gallura (Sardegna), trainava la moglie costretta sulla sedia a rotelle con la forza delle sue sole braccia, sfidando barriere architettoniche, sabbia e sole, era il simbolo dell’amore che trionfa su tutto. Sì, perché il signor P., nonostante le difficoltà non aveva mollato: quelle ore di mare e relax a G., la sua metà, da 12 anni sulla carrozzina non voleva negarle. A distanza di giorni, dopo il clamore mediatico, quando è stato intercettato da Il Corriere della Sera, l’eroe della foto ha opposto la timidezza riservata tipica di un certo Nord Italia. Lui, cremasco tutto d’un pezzo, ha chiesto che si spengano i riflettori:”Adés basta”. Un tono solo all’apparenza burbero, perché lui e sua moglie la loro battaglia adesso l’hanno vinta. Finalmente il comune di Gallura ha deciso di muoversi per aiutarli a vivere la loro condizione di difficoltà con maggiore agio. Il sindaco, Stefano Pisciottu, ha detto che il prossimo passo sarà costruire una passerella entro il 2018:”C’è qualche difficoltà perché parte del terreno non è di proprietà pubblica, ma stiamo cercando di trovare un accesso. Siamo onorati che nonostante le difficoltà i due signori non abbiano rinunciato a raggiungere la spiaggia”.
VENTO, MARE E CARROZZINA
E dire che alla spiaggia di Licciola, i due coniugi sono quasi costretti a recarsi da anni. Questioni di vento e correnti, spiegate dalla nipote Mimma Aiello:”Quella è una delle spiagge preferite della zia. Con lo zio vengono in questa zona da più di trent’anni. Da dodici lei è costretta su una sedia a rotelle, ma non rinunciano ad andare al mare tutti i giorni. La zia nuota, ma perché possa farlo in sicurezza ci devono essere il vento favorevole e il mare piatto“. Proprio come a Licciola, dove adesso per godersi la pace che solo il mare le sa donare, la coppia non dovrà fare altro che recarsi dal “Califfo”, il gestore del lido della zona che ha accettato di tenere la nuova carrozzina, munita di ruote speciali per il trasporto sulla sabbia, assegnata dal comune alla donna protagonista della vicenda. Lei che adesso spera che il suo caso serva a smuovere un po’ le acque:”Sono commossa e felice, per come è stata raccontata la mia storia e al pensiero che possa aiutare altre persone nella mia stessa condizione“. Serviva una foto a suscitare lo sdegno della Rete, a far sì che dopo due anni di rinvii il Comune si muovesse. Sì, ma “adés basta”, ripete il marito. Adesso fatele godere il mare che amiamo e per cui abbiamo lottato, sembra dire. Se lo sono meritati.