Avevano lasciato il Piemonte portandosi solo due cose: la fede e il sogno di una vita migliore, non più segnata dalla miseria. E per tanti piemontesi, “La Merica”, è stata la terra del riscatto. Se ne è parlato sabato scorso al castello di Murisengo (Al), in occasione della presentazione di “Principessa Mafalda Titanic Italiano”, libro firmato da Riccardo Garosci e dedicato all’immigrazione italiana in Sudamerica e alle conseguenze storiche e sociali che questo fenomeno ha avuto fino all’impatto con i giorni nostri. Oggi di quegli anni bui e di quella terra inospitale che invitava a fuggire, non son rimaste che le storie di sacrifici e di speranza, che sono risuonate in tutto il mondo, con l’elezione di papa Francesco, avvenuta un anno fa, il 13 marzo 2013, visto che i suoi genitori erano tra coloro che emigrarono in Argentina. E invece quel Monferrato, dove aveva le vigne il nonno del Santo Padre, oggi è angolo tra i più accoglienti e affascinanti d’Italia. Per questo motivo, quale occasione migliore dell’ormai imminente primavera, per andare alla scoperta dei luoghi dove ha le sue radici il sommo Pontefice? Muovendo proprio da Portacomaro Stazione, il paese dei Bergoglio, dove ancora vivono i cugini Armando, Anna e Delmo, senza molta fatica, sarà possibile poi raggiungere Montemagno, dove si affaccia sulle colline uno dei relais più affascinanti dell’intero Monferrato, la Tenuta Montemagno (tel.014163624), teatro settimana scorsa di un’edizione memorabile di Golosaria, e dove sarà possibile trascorrere qualche giornata di assoluto relax e gustare una teoria di vini di assoluto valore, tra cui il superbo Brut Metodo Classico, ottenuto, fatto raro, da uve barbera. Spostandosi invece a Murisengo, relax e vini saranno alla Tenuta Isabella – Canonica di Corteranzo Relais (tel. 0141693110), dove abbiamo assaggiato un Grignolino del 1971, perfetto, mentre la cucina sarà quella di Cascina Martini (fraz. Corteranzo – tel. 0141693015). Altre tavole dove conoscere le glorie gastronomiche piemontesi, invece, potranno essere I Bologna (tel. 0141644600) di Rocchetta Tanaro, indirizzo che ogni volta si rivela una scoperta, con il vulcanico patron Carlo e sua nuora Cristina, che vi serviranno le creazioni di mamma Mariuccia e del figlio Beppe. Da non perdere insalata russa, vitello tonnato, gli straordinari agnolotti, il coniglio arrosto con le patate e su tutto la Barbera. Ma se il Monferrato è terra di vini rossi, il Grignolino è una cosa a sè. È il vino del cuore di papa Francesco. Ed è il vino che è stato celebrato a Golosaria, prima, sabato 8 marzo, a Serralunga di Crea, con l’inaugrazione della prima Grignolinoteca, e poi, domenica 9, a Vignale Monferrato, con il sindaco Tina Corona e i titolari delle cantine, che hanno proclamato “Amico del Grignolino” il direttore della Stampa Mario Calabresi, consegnandogli una jeroboam con le etichette di tutti i produttori.
Il brindisi “grignolinesco” dedicato al primo anno di pontificato del Santo Padre? Con l’Arlandino della Tenuta Santa Caterina (tel. 0141925108) di Grazzano Badoglio, il paese dove riposa il fondatore del Monferrato Aleramo (la cucina superba qui è al Bagatto – tel. 0141 925110 oppure a Moncalvo al Corona Reale, in piazza- tel. 0141 917130). Dal colore caratteristico che ricorda il mattone, ha naso elegante, con note di frutta rossa, e sorso piacevolmente tannico. Un vino di carattere, che ha personalità, mite e forte allo stesso tempo, come papa Bergoglio!