Ogni anno in Inghilterra più di 62mila persone muoiono di cancro in ospedale contro la propria volontà. Lo rivela uno studio della associazione Mac Millian Cancer Support che è arrivata ad una serie di conclusioni choc sul fine vita di chi si ammala di tumore nel Regno Unito, ma che evidenzia problemi che potrebbero riguardare anche i malati o i familiari italiani. Per prima cosa, secondo l’associazione, solo l’1% dei malati di cancro vuole morire in un letto d’ospedale, mentre il 38% di coloro che si ammalano – ovvero più di 62mila – trova la morte proprio durante il ricovero. E nonostante lo studio sottolinei che il pensiero di morire sia “spesso” o “costantemente” presente nella testa di chi è malato più di un terzo dei malati ha ammesso di non parlarne mai con nessuno, e di conseguenza, al precipitare degli eventi, sono tanti i famigliari e i medici che non riescono ad interpretare correttamente e ad assistere secondo i propri desideri il congiunto malato. Una realtà numericamente molto rilevante, quindi, anche perchè i dati si riferiscono a un solo anno, ovvero sarebbero oltre 62mila persone all’anno a subire questa triste sorte. Questo dimostra quanto pudore ci sia attorno alla malattia, e al pensiero della morte nel concreto, con la conseguente difficoltà di esprimere correttamente la propria volontà. L’associazione inglese trova la soluzione in programmi ci comunicazione medico paziente e in generale per quanto riguarda il paziente ritiene che parlare di più e più apertamente dell’ipotesi della propria morte lo aiuterebbe a pianificare meglio quei giorni. I pazienti però, per la maggior parte con l’intenzione di non voler disturbare nessuno non tendono a comunicare. E questo invece sarebbe molto importante soprattuto per stabilire la corretta terapia del dolore che può alleviare moltissimo le sofferenze di un malato in fase terminale.