Terrore e paura stamattina davanti all’ingresso della scuola Morvillo Falcone di Brindisi. Un ordigno esplosivo, sembra costituito da tre bombole di gas fatte esplodere a distanza (sarebbero infatti stati ritrovati i resti del timer che ha provocato l’esplosione) ha provocato la morte di una studentessa di 16 anni, Melissa Bassi, e il ferimento di altre sette ragazze, una delle quali in condizioni gravissime. La scuola infatti era un istituto professionale femminile. Un attentato orribile che al momento non trova alcuna giustificazione sensata, se non quello di uccidere nel mucchio, nel modo più doloroso possibile, colpire cioè giovanissimi ragazzi che stanno andando a scuola. Le ipotesi sono tante, quella al momento più gettonata sembra essere quella dell’attentato di matrice mafiosa. Il nome della scuola infatti ricorda la moglie del giudice Falcone di cui proprio fra pochi giorni ricorre il ventesimo anniversario della uccisione in un attentato di stampo mafioso. La bomba è esplosa pochi minuti prima della campanella di ingresso, poco prima delle otto, quando le ragazze si trovavano proprio davanti all’ingresso, passaggio obbligatorio per tutte coloro che dovevano raggiungere l’istituto scendendo dai bus che le portavano a Brindisi. L’esplosione è stata fatta scattare con un timer calcolando il momento esatto quando le ragazze si stavano radunando davanti al muretto su cui era appoggiate tre bombole di gas. La deflagrazione potentissima le ha gettate a terra nel sangue: Melissa Bassi è morta sul colpo. Altre sono rimaste ferite, ustionate anche in modo molto grave. Si sta facendo adesso di tutto per salvarne la vita. Due di esse sono ricoverate in chirurgia plastica con ferite profonde agli arti inferiori, un’altra ragazza ha ustioni sul 20% del corpo di primo e secondo grado. Un’altra ancora ha ustioni del 40% di cui il 30% di terzo grado. Poteva essere una strage ben peggiore, rimarrà comunque come uno dei più odiosi e orribili attentati della storia italiana.