All’indomani del via libera dell’Aifa alla pillola Ru486, il Ministro Maurizio Sacconi ha scritto una lettera al presidente e al direttore generale dell’Aifa, Sergio Pecorelli e Guido Rasi, in cui chiede indicazioni certi sui modi d’uso del farmaco.
«Il Ministero – si legge nella lettera – si aspetta dall’Aifa indicazioni certe circa i modi di utilizzo del farmaco affinché esso sia vincolato nella prassi al rispetto di tali profili della legge attraverso l’individuazione di un percorso attentamente definito per l’Ivg, Interruzione volontaria di gravidanza, farmacologica».
«La delibera dell’Aifa dovrà tenere conto, in particolare, dei pareri del Consiglio superiore di Sanità in merito alla sicurezza del metodo chimico, che e’ pari a quella del metodo chirurgico solo se l’intera procedura si svolge all’interno della struttura sanitaria – precisa Sacconi – La stessa decisione del Consiglio di amministrazione appare esprimere la unanime consapevolezza in esso della necessità di rimuovere i pericoli impliciti in un metodo che potrebbe determinare minore attenzione ai profili etici, sociali e sanitari e che rischia di ricondurre l’aborto in un ambito di solitudine privata».
«Come ministero ricordo che, in collaborazione con l’Aifa, abbiamo il dovere di vigilare affinché l’uso del farmaco di cui si è appena autorizzata l’immissione in commercio non comporti il minimo rischio di indebolimento delle garanzie e dei presidi previsti dalla legge 194 a tutela della salute della donna, anche nell’ambito fondamentale della prevenzione dell’interruzione volontaria di gravidanza».