Non è ancora stato chiarito del tutto il giallo attorno alla morte di Giuseppe Spinelli, il 33enne originario pugliese trovato senza vita la notte a cavallo tra mercoledì e giovedì con la gola tagliata, all’esterno di un B&B di San Colombano, nel milanese. Nella giornata di ieri, come riporta Il Giorno, è stata eseguita l’autopsia che tuttavia non ha chiarito del tutto i dubbi attorno alla morte. Pur non abbandonando alcuna pista, non si può del tutto escludere la tesi del suicidio, come emerso dalla versione della donna 42enne, Marcella Ninni, la stessa che per prima diede l’allarme parlando di un raptus suicida. “Ci sono elementi per ritenere valida la versione della donna: la vittima potrebbe essersi autoinflitto la ferita in preda a un raptus”, ha commentato in merito il procuratore Domenico Chiaro dopo l’esame autoptico. Subito dopo la scoperta del cadavere, la donna era stata a lungo interrogata dal pm Emma Vittorio, alla quale aveva ribadito la medesima versione: il 33enne si sarebbe ucciso dopo essere stato colto da un raptus, lei avrebbe cercato di fermarlo ma poi lui avrebbe afferrato un grosso pezzo di vetro tagliandosi la gola con violenza, fino a recidere a morte la giugulare. Il tutto sarebbe avvenuto all’interno del B&B, quindi sempre secondo il racconto della donna, unica testimone, Spinelli si sarebbe precipitato all’esterno fino a stramazzare sul prato della villetta.
MORTE GIUSEPPE SPINELLI: I DUBBI RESTANO, OMICIDIO PASSIONALE?
Le indagini sulla morte di Giuseppe Spinelli proseguiranno anche nei giorni seguenti, in attesa degli esami tossicologici che potrebbero fare ulteriore luce su quanto accaduto. Il B&B sarà sottoposto ad un nuovo sopralluogo da parte della Scientifica. Il dubbio degli inquirenti è che i due possano aver assunto cocaina prima della tragedia. La stessa Marcella Ninni è stata nuovamente interrogata per la seconda volta ma i dubbi di chi indaga sono ancora numerosi: potrebbe essersi trattato davvero di un suicidio scatenato dalla follia oppure di un omicidio a sfondo passionale. I due, infatti, pare fossero amanti da circa un anno, sebbene lei fosse sposata. Emergono inoltre dettagli inquietanti sulla scena alla quale i carabinieri si sarebbero trovati davanti lo scorso giovedì poco prima dell’alba: la camera dove soggiornavano era letteralmente distrutta con mobili e vetri rotti, sinonimo di una violenta lite che avrebbe preceduto la tragedia di sangue dai contorni ancora poco chiari.