Torna a casa il costruttore Luca Parnasi, coinvolto nello scandalo che poche settimane ha colpito Roma, e la costruzione del nuovo stadio dei giallorossi. Come riferito da diversi organi di informazione, a cominciare dai colleghi de La Stampa, il gip di Roma, Maria Paola Tomaselli, su parere favorevole da parte della procura, ha optato per la scarcerazione. Arresti domiciliari quindi per l’imprenditore capitolino, che con la sua società, l’Eurnova, ha ottenuto l’incarico per realizzare appunto la nuova casa della squadra romanista, nella zona di Tor di Valle.
“ATTENUATA LA PROBABILITA’ DI INQUINAMENTO PROBATORIO”
La decisione è arrivata dopo il recente interrogatorio presso il carcere di San Vittore in Milano, durante il quale il Parnasi avrebbe reso delle dichiarazioni che lo avrebbero fatto passare da carnefice a vittima. Secondo i legali del costruttore, infatti, il proprio cliente sarebbe stato quasi costretto a pagare i politici, per non restare escluso dal giro delle opere pubbliche. «Le dichiarazioni rese – scrive il gip motivando il provvedimento – hanno attenuato la probabilità di inquinamento probatorio, anche se permane la possibilità di reiterazione del reato». Nella sua testimonianza agli inquirenti, Luca Parnasi aveva ammesso di aver sovvenzionato i principali partiti italiani, nonché Luca Lanzalone, l’avvocato super consulete della giunta Raggi nella realizzazione del nuovo stadio.