Torino è una bella città. Lo dico convinto dopo averla sofferta per 13 anni, come sede di lavoro. Allora però Torino non era come quella che si vede oggi e in piazza San Carlo posteggiavi persino l’auto. Oggi è una delle piazze più belle d’Italia e ai quattro cantoni ti siedi in uno dei caffè storici, sotto i portici che guardano il cavallo di bronzo. Franco Cacciabue, mio caro amico di infanzia diceva che quando veniva a Torino si emozionava a vedere le statue del Risorgimento; oggi ti emozioni a girare a piedi le vie di un centro, che dopo le Olimpiadi del 2006 è diventato più grande. Merita venire, di questi tempi, per le iniziative dedicate ai 150 dell’Unità d’Italia, con le Officine Grandi Riparazioni che offrono mostre, richiamando alla sontuosità di Venaria Reale o alla Palazzina di caccia di Stupingi, che sono a contorno della città. I consigli? Ne ho tantissimi a Torino. Dal gelato di Alberto Marchetti in corso Vittorio Emanuele II, 24 bis (tel. 0118390879) alla bottega di Guido Gobino in via Lagrange, 1 (tel. 0115660707). Uno degli ambienti più riposanti è poi la Piazza dei Mestieri (via Jacopo Durandi, 13 – tel. 01119709600) di cui torneremo a parlare perché da sola merita la sosta: fanno la birra, il cioccolato, ma hanno anche un ristorante elegante, con tanto di terrazza estiva dove ieri l’altro ho mangiato un favoloso coniglio con il Barolo di Giuseppe Rinaldi.
Bisogna venirci in treno a Torino, sapendo che proprio di fronte alla stazione (verso sinistra) c’è una delle migliori gastronomie d’Italia: Baudracco dove fare incetta di salumi e formaggi e delle loro acciughe al verde (corso Vittorio Emanuele II, 62 – tel. 0115064285).
Ma di fianco, in via Sacchi, 42 non perdetevi la storica pasticceria Pfatisch (tel. 0115683962) con le sue creme di cioccolato. E se vi spingete nella vicina via Matteotti, 5 cercarte il gelato di Miretti (tel. 011533687) che è uno dei migliori della città. Sempre a piedi, in piazza Solferino, 16 merita assaggiare la Torinese del ristorante Vintage 1997 (tel. 011535948) che è una cotoletta con panatura di nocciole e grissini. Dall’altra parte della stazione c’è invece un’osteria del tempo che fu: dai Saletta (via Belfiore, 37 – tel. 011668767) dove assaggiare la finanziera e i peperoni con la bagna caoda. Le altre tappe a Torino, magari nei prossimi giorni. Oggi può bastare, sperando di avervi fatto venire la voglia.