Papa Francesco in prima pagina non è una novità, ma Repubblica l’ha dedicata tutta all’intervista che ha rilasciato a Eugenio Scalfari. Al fondatore del quotidiano il pontefice ha svelato le sue preoccupazioni per il vertice del G20: «Temo che ci siano alleanze assai pericolose tra potenze che hanno una visione distorta del mondo: America e Russia, Cina e Corea del Nord, Putin e Assad nella guerra di Siria». Per Bergoglio il pericolo riguarda l’immigrazione, un problema crescente nel mondo d’oggi che l’Europa può affrontare concretamente se assume una struttura federale. «I Paesi si muoveranno se si renderanno conto di una verità: o l’Europa diventa una comunità federale o non conterà più nulla nel mondo».
Si parla poi di Spinoza e Pascal. Il primo venne scomunicato dalla Chiesa perché considerava Dio immanente, non trascendente. E Papa Francesco non fa alcun passo indietro: «Il nostro Dio unico è trascendente. Anche noi diciamo che una scintilla divina è dovunque, ma resta immune la trascendenza, ecco il perché della scomunica che gli fu impartita». Tocca poi di Pascal, che secondo il pontefice merita la beatificazione: «Mi riserbo di far istruire la pratica necessaria e chiedere il parere dei componenti degli organi vaticani preposti a tali questioni, insieme ad un mio personale e positivo convincimento». L’intervista si chiude con l’interpretazione della Chiesa sinodale sotto forma di immagine: per Eugenio Scalfari può essere rappresentata proprio con una croce. La riga orizzontale per i vescovi che curano le anime affidate alla loro Diocesi; il vescovo di Roma, il papa, ha la primazia nel Sinodo, quindi sta sopra la linea orizzontale e allora il fondatore di Repubblica pensa ad una linea verticale. «È bellissima questa idea, a me non era mai venuto di fare un disegno della Chiesa sinodale, lei l’ha fatto, mi piace moltissimo», commenta il pontefice.
A sorprendere in realtà è proprio Bergoglio, che commuove il fondatore di Repubblica quando lo aiuta ad entrare in macchina. E Scalfari conclude il suo pezzo con una dichiarazione di stima nei confronti di Papa Francesco: «Ho scritto spesso che è un rivoluzionario. Pensa di beatificare Pascal, pensa ai poveri e agli immigrati, auspica un’Europa federata e — ultimo ma non ultimo — mi mette in macchina con le sue braccia. Un Papa come questo non l’abbiamo mai avuto».