Il tredici dicembre è Santa Lucia e questa ricorrenza è davvero molto sentita nel nostro paese. La Santa infatti è patrona di innumerevoli comuni ed è venerata in diverse città dove si fanno delle feste anche molto sentite. Basti pensare che a Napoli si è già in festa da sabato scorso. Nel borgo marinaro di Santa Lucia infatti tutti gli anni si iniziano i festeggiamenti il sabato precedente al giorno di Santa Lucia. Una tradizione antichissima si ripete ai giorni nostri, ilk busto argenteo di Santa Lucia viene portato in processione seguita da una vera e propria batteria di fuichi. Il borgo ha ispirato inoltre la nota canzone napoletana ”Santa Lucia”. Nella giornata di oggi si celebra la Santa Messa con intervalli di un’ora. Alla fine si chiudono i festeggiamenti attorno alle ore diciotto e trenta. Non solo a Napoli si festeggia il giorno di Santa Lucia, ma anche in tantissime altre città italiane.
Il giorno di Santa Lucia è molto atteso dai bambini perché la santa che la Chiesa Cattolica celebra oggi porta i doni ai più piccoli che si sono comportati bene. Si tratta di regali richiesti dai bambini che scrivono la letterina come per Babbo Natale. La tradizione di Santa Lucia lega varie regioni, da sud a nord del nostro paese. Se Santa Lucia è infatti la patrona di Siracusa, la santa è celebrata anche al nord: in Lombardia e in altre regioni settentrionali come il Trentino, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto è tradizione che Santa Lucia, la notte tra il 12 e il 13 dicembre porti i doni ai bambini. A Bergamo i bambini rispettano l’usanza di scrivere la lettera a Santa Lucia. Inoltre, come ricorda Bergamonews, i più piccoli preparano del cibo, delle carote e del fieno, e lo lasciano sui davanzali delle finestre, per attirare la Santa e il suo asinello: poi vanno a letto perché se Santa Lucia arriva e li trova alzati lancia loro della cenere o della sabbia negli occhi.
Oggi, martedì 13 dicembre 2016, è il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la figura di Santa Lucia, la martire che decise di morire e subire torture d’ogni tipo (ad esempio essere messa al rogo) piuttosto che rinnegare la propria fede. I devoti cristiani la considerano patrona della vista e protettrice di tutti coloro che soffrono di problemi agli occhi: ad esempio astigmatici, miopi e non vedenti. Non è un caso che l’urna contenente le sue spoglie, custodita in San Geremia a Venezia, sia giornalmente destinataria di ex voto da parte di persone che si ritengono oggetto di grazie dispensate dalla Vergine Santa Lucia proprio per malattie della vista. Oltre ad essere patrona della vista Santa Lucia è anche protettrice degli oculisti, degli elettricisti, degli scalpellini e infine del Gremio dei calzolai della città di Sassari.
Santa Lucia è la santa del giorno celebrata oggi, 13 dicembre, dalla Chiesa cattolica. La Vergine martire, patrona di Siracusa, rappresenta in Italia un punto di riferimento per molti fedeli. La sua figura, del resto, è stata omaggiata addirittura da Dante Alighieri, il sommo poeta che della siciliana era devoto poiché una sua intercessione gli aveva restituito l’uso della vista dopo una lunga e pericolosa alterazione agli occhi scaturita dalle letture prolungate. Dante dedica alcuni versi della sua Divina Commedia proprio a Santa Lucia, affidandole di fatto il ruolo decisivo. È proprio Santa Lucia, infatti, ad intervenire su indicazione della Madonna per avvisare Beatrice dal pericolo corso da Dante all’Inferno; sempre lei a condurlo all’ingresso del Purgatorio. Dante descrive così la Santa “Lucia, nimica di ciascun crudele / si mosse… “. Nemica di ciascun crudele: parole sante, verrebbe da dire….
La Chiesa cattolica celebra oggi la figura di Santa Lucia, la Vergine martire uccisa il 13 dicembre dell’anno 304 d.C.. Tra le tradizioni legate alla celebrazione dedicate alla Santa vi è quella che prevede l’astensione da cibi farinacei, in particolare pane e pasta. Ma a cosa si deve l’origine di questo digiuno? Bisogna risalire al 1646, anno in cui la Sicilia, e soprattutto Palermo, vennero colpiti da una grave carestia. In quel caso al popolo siculo non restò altro che affidarsi alla benevolenza della loro santa, che rispose alle suppliche facendo arrivare al porto un bastimento carico di grano, preannunciato dalla comparsa di una colomba bianca sul soglio episcopale. I cittadini, grati di questo dono piovuto dal cielo, anziché lavorare il grano per ottenere la farina, lo bollirono immediatamente aggiungendo soltanto dell’olio: il risultato fu che in questo modo i palermitani si sfamarono più rapidamente e inventarono di fatto la “cuccia”, una pietanza tipica siciliana. Per questo motivo, a Santa Lucia, in Sicilia si è soliti evitare pane, pasta e altri prodotti legati alla farina: per osservare un giorno di digiuno in ricordo di quegli antenati salvati dalla carestia da un carico di grano di provenienza divina.
Santa Lucia viene celebrata il 13 dicembre. Santa Lucia nacque alla fine del III secolo da una ricca famiglia. Ma ben presto si trovò orfana di padre e la madre Eutichia si ammalò gravemente. Santa Lucia decise allora di portare la madre in pellegrinaggio a Catania per chiedere una grazia a San’Agata, proprio in occasione dell’anniversario del suo martirio. Dopo lunghe veglie e preghiere davanti al sepolcro, santa Lucia si addormentò e sognò Sant’Agata che prometteva la guarigione della madre grazie alla sua fede. Santa Lucia così al risveglio comunicò alla madre il suo voto di verginità fatto a Dio e la sua volontà di vivere in povertà da buona cristiana, e di devolvere le sue ricchezze ai poveri. Tornata a Siracusa santa Lucia, comunicò a quello che era il suo promesso sposo la sua decisione e questo per vendetta la denunciò come cristiana, esponendola alle persecuzioni dei cristiani in atto in Sicilia nel ‘300. Santa Lucia fu dunque condotta dal prefetto Pancasio che attuò ogni tortura affinché la ragazza rinnegasse la sua fede in Dio a favore dell’imperatore e degli dei pagani: la fece maltrattare dai soldati, trascinare per le strade del paese da due buoi, fino a metterla al rogo, ma senza che il suo corpo bruciò. Pancasio allora la fece decapitare: si racconta che le furono strappati gli occhi e divenne per questo protettrice della vista. Altri pensano che tale protezione sia insita nel suo nome, santa Lucia derivante da lux, appunto luce. Prima di spirare santa Lucia anticipò la fine dell’impero di Diocleziano e delle relative persecuzioni dei cristiani. Santa Lucia morì il 13 dicembre del 304, e il suo martirio fu universalmente riconosciuto; divenne patrona di Siracusa e protettrice della vista, dei ciechi, degli oculisti e degli elettricisti. Il corpo di santa Lucia fu prima tumulato nelle catacombe di Siracusa, poi in una chiesa edificata in suo onore e dopo un viaggio a Costantinopoli, fu trasferita a Venezia dove oggi riposa accanto a San Geremia, con una maschera d’argento, dono di Papa Giovanni XXIII.
È venerata in Italia e nel mondo, come in Svezia e in Danimarca. Nelle regioni di Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, i bambini chiedono piccoli doni in una letterina preparando del cibo per attirare Lucia e il suo asinello.Ad Alessandria si svolgono celebrazioni eucaristiche col bacio alla reliquia, e mercatini con esposti dolcetti locali; a Enna la banda musicale suona per le vie della città; a Bologna si svolge la “Fiera di S.Lucia” con numerose bancarelle di addobbi natalizi, statue del presepe, candele e dolci; a Siracusa la statua della santa viene portata in giro da uomini col berretto verde.
Siracusa è una delle città più affascinanti della Sicilia, costruita in candida pietra che riflette magicamente la luce del sole. L'”isola di Ortigia” è la parte antica della città dove si trova “Piazza Archimede” con la bella “Fontana delle dea Artemide”. Passeggiando per le caratteristiche vie che partono dalla piazza si incontra la “Cattedrale Metropolitana della Natività di Maria Santissima” la cui facciata, in stile rococò e barocco, è tra le più belle della Sicilia e al cui interno è conservato uno splendido crocifisso bizantino. Dopo una suggestiva e panoramica passeggiata tra le torri del “Castello Maniace” del 1200, all’estremità dell'”isola di Ortigia”, non può mancare una visita, fuori dall’isola, alla “Chiesa di Santa Lucia” nell’omonima piazza, costruita si dice proprio dove la santa subì il martirio; accanto si trova la “Cappella del Sepolcro” costruita proprio per ospitare il suo corpo. Una delle caratteristiche di Siracusa è la presenza delle “Latomie”, antiche cavità-prigioni in pietra, la più famosa è “l’orecchio di Dionisio” proprio al di sotto del “Teatro Greco” della città, risalente al V secolo.
Il 13 dicembre sono celebrati i santi Pietro Cho Hwa-So e 5 compagni, Giudoco di Piccardia, Odilia di Hohenbourg, Eustrazio e Aussenzio ed Eugenio e Mardario e Oreste, Antioco di Sulcis, Arsenio, Aristone e Autberto, e i beati Giovanni Marinoni, Martino de Pomar, 7 Cavalieri Mercedari e Antonio Grassi.