Riunire ciò che è disperso. Questo è il motto che hanno scelto i membri Circle Camille-Desmoulins, che si riuniscono in un’associazione massonica e che si identificano con le idee e le azioni di Emmanuel Macron. Ad oggi, quasi in 500 hanno già aderito al gruppo. Tra di essi, l’80% sono anche membri esecutivi e non semplici simpatizzanti. Qualcuno ipotizza che Macron possa incontrare direttamente, in gran segreto, alcuni dei massoni che vengono accusati di volersi infiltrare nel partito del Presidente nuovo di zecca della Francia. Di sicuro c’è che Emmanuel Macron ha sedotto i massoni. La sua posizione liberale, il progetto umanistico, la sua filosofia politica sono tutti buoni motivi per cui oggi molti massoni gli regalano grande fiducia. Qualcuno lo riconosce già come un Gran Maestro: visto che Macron, esattamente come in fondo era accaduto con Hollande, vien e considerato appartenente alla superloggia Aletheia.
La voce è stata prontamente ripresa da tutti i siti complottisti che hanno identificato l’elezione di Emmanuel Macron come un’operazione guidata da una piccola élite per portare a capo della Francia uno dei discepoli della massoneria. Non è forse padrino di Macron Jacques Attali, considerato molto vicino all’ambiente delle logge? Non ha forse fatto parte, come ministro dell’Economia, del Gruppo Bilderberg? Tutte queste ragioni sembrano sufficienti per molti per fare di Emmanuel Macron un seguace degli Illuminati. Il suo arrivo nel giardino del Louvre, la sera della sua vittoria il 7 maggio, è stato al suono dell’ “Inno alla gioia” di Beethoven, sottofondo che da molti viene considerato un rito di passaggio per gli appartenenti alla massoneria. Persone vicine al presidente non nascondono che questo rituale possa essere stato compiuto consapevolmente dal Presidente neo-eletto: “Non riesco a immaginare come un uomo che è stato appena eletto presidente possa ignorare il significato di una cerimonia in cui partecipa,” ha confessato Mason, stretto amico di Macron.
Da tutto questo è partita una vera e propria caccia per individuare i simboli che legherebbero ancor di più Emmanuel Macron ad eventuali ambienti massonici. Per la sua prima foto ufficiale come Presidente, per la quale è stato curato ogni dettaglio, non si è mancato di sottolineare piccolissimi particolari insignificanti ai più, ma che per altri erano inequivocabili segnali. Qui, un orologio a quadrante doppio. Lì, un gallo sullo schermo dell’iPhone sulla scrivania, un simbolo della loggia del Grande Oriente di Francia. Durante la campagna presidenziale, Emmanuel Macron secondo molti esperti non ha esitato ad utilizzare il linguaggio specifico di coloro che hanno indossato il “grembiule”. L’utilizzo di un particolare intercalare, di modi di dire specifici degli ambienti massonici: anche questo è stato considerato non casuale, visto che ritrovandosi alla guida di un grande paese come la Francia, Macron non può certo ignorare quelli che sono riti e anche modi di dire specifici della massoneria.
Le voci hanno iniziato a rincorrersi e persino il Vaticano sarebbe stato allertato riguardo le influenze massoniche definite come “sconcertanti” di Emmanuel Macron. Questo spiega in parte il poco entusiasmo, anche piuttosto inatteso, che Papa Francesco ha dimostrato nel periodo compreso tra i due turni delle elezioni presidenziali. La maggior parte dei comunicatori si aspettava che Papa Francesco prendesse le distanze da Marine Le Pen, così come aveva fatto durante la campagna elettorale negli Stati Uniti, apostrofando Donald Trump con un: “Una persona che vuole costruire muri e non ponti non è cristiano”. Papa Francesco, tuttavia, ha rifiutato di dare consigli agli elettori francesi, considerando equivalenti la Le Pen e Macron. “Non posso dare un giudizio”, ha tagliato corto nel periodo elettorale Papa Francesco, mettendo dunque in evidenza il poco entusiasmo relativo ad una possibile vittoria di Macron. In molti ritengono che la vicinanza alle influenze massoniche di Macron abbia causato questa freddezza nel Santo Padre.