Comunione e Liberazione aderisce alla giornata di preghiera che la CEI ha indetto per domenica 13 marzo. Si tratta di una giornata dedicata alle vittime delle violenze in Africa e in Asia, dal titolo «Domenica invochiamo la misericordia di Dio».
Ecco il testo del comunicato stampa ufficiale di Comunione e Liberazione:
“Comunione e Liberazione aderisce all’invito che la CEI ha rivolto a parrocchie, comunità religiose, associazioni, gruppi e movimenti a pregare domenica 13 marzo 2011 secondo questa intenzione: «Si implori per le vittime della violenza la misericordia di Dio e per tutti la riconciliazione, la giustizia e la pace». Ci stringiamo a Benedetto XVI, che di fronte alla violenza che gli uomini si procurano testimonia una fede che diventa intelligenza della realtà, unica strada per uscire dalla confusione e sostenere la speranza del futuro: Come disse don Giussani, «senza il riconoscimento del Mistero presente la notte avanza, la confusione avanza».
“La misericordia, al contrario, è «l’abbraccio ultimo del Mistero, contro cui l’uomo – anche il più lontano e il più perverso o il più oscurato, il più tenebroso – non può opporre niente, non può opporre obiezione: può disertarlo, ma disertando se stesso e il proprio bene. Il Mistero come misericordia resta l’ultima parola anche su tutte le brutte possibilità della storia. Per cui l’esistenza si esprime, come ultimo ideale, nella mendicanza. Il vero protagonista della storia è il mendicante: Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo».
“Di questa passione per il destino dei fratelli uomini che solo Cristo rende possibile ci è testimone supremo Benedetto XVI: «Seguo continuamente e con grande apprensione le tensioni che, in questi giorni, si registrano in diversi Paesi dell’Africa e dell’Asia. Chiedo al Signore Gesù che il commovente sacrificio della vita del Ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità. Il mio accorato pensiero si dirige poi alla Libia, dove i recenti scontri hanno provocato numerose morti e una crescente crisi umanitaria. A tutte le vittime e a coloro che si trovano in situazioni angosciose assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza, mentre invoco assistenza e soccorso per le popolazioni colpite» (Angelus, 6 marzo 2011).
L’ufficio stampa di CL“