Grandi polemiche sul Premio Nobel della Letteratura 2018 che in seguito allo scandalo sessuale che ha colpito la Svezia non sarà assegnato. Rimane il fatto che il momento è molto delicato e che si dovrà prendere al più presto una decisione. Intanto il pubblico italiano fa grande ironia e tira in ballo lo scrittore Fabio Volo sottolineando come questi sia davvero in crisi dopo questa notizia che non potrà vederlo ritirare il premio. Un po’ troppo spesso l’ex Iena è stata presa di mira dal pubblico che lo critica per essersi lanciato nel mondo della letteratura. Fabio Volo però ha deciso anche questa volta di non rispondere, dimostrandosi come sempre personaggio di grande ironia ma anche dalla immensa umiltà. Questo dovrebbe aiutare anche a rivedere le sue opere che spesso sono da considerare adatte a un pubblico dal target molto giovane ma che non vanno assolutamente fraintese. (agg. di Matteo Fantozzi)
BIASIN: DATELO A BOLDI E DE SICA
Non ci sarà il Premio Nobel della Letteratura 2018, non sarà assegnato. In Svezia continuano le polemiche per lo scandalo in questione, ma in Italia sono altrettante le discussioni per diversi motivi. Il giornalista Fabrizio Biasin su Twitter ha scritto: “Amici del Premio Nobel fermi! Massimo Boldi e Cristian De Sica tornano a Natale con Amici come prima. Premio Nobel per la Letteratura allo sceneggiatura sulla fiducia, Prot!”. Le parole del giornalista sono legate ovviamente a una battuta per il contenuto dei cinepanettoni, spesso criticati anche per il loro essere volgari e pronti ad attirare la risata anche con mezzi piuttosto sopra le righe. Non c’è ovviamente nessuna accusa nei confronti dei due attori che possa c’entrare con lo scandalo sessuale che ha colpito il Premio Nobel. Di certo però questa situazione può creare delle confusioni e sono state tantissime le polemiche sui social per le parole del noto giornalista. (agg. di Matteo Fantozzi)
AMICI DEL PREMIO #NOBEL FERMI!#Boldi e #DeSica tornano insieme a Natale con #AmiciComePrima.#Nobel PER LA LETTERATURA ALLO SCENEGGIATORE SULLA FIDUCIA! PROT! pic.twitter.com/KvLCo0VocR
— Fabrizio Biasin (@FBiasin) 4 maggio 2018
JEAN-CLAUDE ARNAULT SOTTO ACCUSA
Seguendo il movimento di #MeToo, lo scorso novembre ben 18 donne hanno denunciato di molestie Jean-Claude Arnault, marito della giurata Katarina Frostenson, poetessa diventata membro dell’Accademia svedese nel 1992. Dopo una lunga serie di dimissioni, si è deciso di sospendere temporaneamente l’assegnazione del Nobel 2018 (il premio verrà consegnato nel 2019). “I membri attivi dell’Accademia svedese – ha affermato Anders Olsson, segretario permanente ad interim dell’Accademia – sono ovviamente pienamente consapevoli che l’attuale crisi di fiducia ponga elevate esigenze per un lavoro a lungo termine e solido per ottenere un cambiamento. Ciò in segno di rispetto per i precedenti e futuri vincitori della letteratura, la Nobel Foundation e il pubblico in generale”. Contro Arnault si parla anche di possibile divulgazione di informazioni sensibili riguardanti gli ultimi sette vincitori, condizionando il mondo delle scommesse. Lui ha negato tutte le accuse ma l’Accademia sta provando ugualmente a cambiare tutto. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
DINAMITE SULL’ACCADEMIA
Autentica “dinamite” sul premio Nobel: a parte il facile gioco di parole sull’invenzione più famosa del grande Alfred, il caso molestie che ha messo ko il premio della Letteratura rischia di creare non pochi problemi a catena anche sugli altri premi e sulla stessa Accademia svedese del Nobel. Come abbiamo spiegato anche qui sotto, una sorta di ondata dimissionaria ha colto l’Accademia dopo l’annuncio della sospensione del premio nel 2018 ha generato non solo problemi nell’immediato ma anche nel lungo termine del Premio culturale più prestigioso e famoso al mondo. L’Accademia infatti, per regolamento fin dalle origini, consta di 18 membri che vengono nominati a vita dal regnante e non possono dimettersi ufficialmente, semmai non partecipare ai lavori. In poche parole il re, per doverli sostituire, dovrebbe attendere il loro decesso: non solo, per nominare nuovi accademici bisogna raggiungere un quorum di 12 membri. Come potete immaginare, il caso molestie rischia di porre ben più danni di quanto già fatti finora, dato che rischia di poter scomparire proprio per l’impossibilità di nominare nuovi membri. Per il Re Carlo XVI Gustavo di Svezia ora si potrebbe prospettare un cambio di regolamento ma soprattutto provare a recupera quella fiducia autorevole nell’Accademia durato un secolo e che sembra essersi smarrita nel giro di pochi giorni..
CHI È JEAN-CLAUDE ARNAULT?
Scandalo molestie, Nobel Letteratura 2018 non assegnato: clamorosa decisione dell’Accademia del prestigioso Premio. Il motivo? Il sex-gate che ha coinvolto Jean-Claude Arnault, marito di Katarina Frostenson, membro dell’Accademia Reale. Ma chi è Arnault, ribattezzato l’Harvey Weinstein di Svezia? Regista e fotografo franco-svedese, Arnault è un personaggio chiave del mondo culturale svedese. E i suoi atteggiamenti nei confronti di artiste e scrittrici sarebbe nato proprio dalla fama acquisita nel corso del tempo. Diciotto le donne che lo hanno accusato di aggressione e molestie sessuali, tra cui la principessa ereditaria svedese Victoria. Ma non solo: la stampa estera ha riportato che il fotografo in svariate occasioni avrebbe fatto trapelare all’esterno i nomi dei futuri vincitori del prestigioso Premio Nobel e Forum, la sua società culturale avrebbe ricevuto fondi in maniera regolare, sottolinea Adnkronos. Vincitore nel 2008 del premio culturale Natur & Kultur in Svezia e sono tre in particolare i libri fotografici che lo hanno reso famoso: Överblivet, Vägen till öarna e Endura. (Agg. Massimo Balsamo)
CATENA DI DIMISSIONI
Non solo Katarina Frostenson, nell’Accademia reale svedese sono parecchie le dimissioni avvenute nelle ultime settimane con il deflagrare dello scandalo molestie: l’organizzazione infatti ha votato contro la rimozione della moglie di Arnault dal suo comitato (composto da 18 membri). Questa decisione ha sollevato una catena di dimissioni che vede, oltre alla stessa poetessa svedese, anche la numero uno dell’Accademia reale di Svezia, Sara Danius. Come spiega il regolamento stesso della commissione, non sono previste dimissioni ma i vari membri possono smettere di partecipare all’intera attività dell’organizzazione. Intanto arriva una ulteriore dichiarazione dalla Fondazione che dispone dei premi e dei fondi all’intera Accademia dei Nobel, dopo aver spiegato in precedenza che si rischiava di divenire poco credibili se si avesse consegnato “normalmente” il Premio della Letteratura dopo lo scandalo avvenuto. «La Fondazione Nobel presume che l’Accademia svedese adesso concentrerà tutti i suoi sforzi sull’obiettivo di ripristinare la sua credibilità come istituzione che assegna premi e che l’Accademia riferirà quali azioni concrete vengono intraprese», scrive in una nota il presidente del suo board Carl-Henrik Heldin.
LA CLAMOROSA DECISIONE DELL’ACCADEMIA
Una decisione a sorpresa quella di non assegnare il Nobel 2018 per la letteratura. La nota Accademia svedese, che ogni anno destina gli ambiti riconoscimenti a coloro che più si sono distinti in varie discipline, ha deciso di “ritirare” il premio a seguito dello scandalo sessuale che ha colpito la stessa. Da quando esiste il Nobel, cioè dal 1901, era già successo sette volte che non venisse assegnato, ma tutte in un periodo di guerra, visto che il forfeit avvenne nel 1914, 1918, 1935 e quindi dal ’40 al ’43 ininterrottamente. L’Accademia ha diramato un comunicato ufficiale per provare a fare un po’ di chiarezza, spiegando il perché di tale scelta a sorpresa: «La decisione è stata presa per via di un’Accademia numericamente indebolita che aveva visto diminuita la fiducia nei suoi confronti nel mondo. Con un grave danno di immagine». Gli accademici svedesi, fanno sapere, sono già al lavoro per i premi del 2019, ma nel contempo c’è bisogno di ricreare un nuovo clima di fiducia nei loro confronti, persa dopo lo scandalo sessuale che li ha investiti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
COINVOLTA ANCHE LA FAMIGLIA REALE SVEDESE
Lo scandalo molestie in Svezia “si allarga” e si è allargato così tanto negli ultimi giorni che gli effetti nefasti avrebbero portato l’Accademia del Nobel alla decisione che potete leggere qui sotto. Nello scandalo del fotografo francese Arnault, sarebbe coinvolta anche la famiglia reale svedese, in particolar modo la principessa Vittoria, erede al trono di Svezia: nel 2006 infatti ci sarebbero almeno tre persone che hanno assistito ad una presunta molestia ai danni della principessa da parte di Arnault, palpeggiata durante un evento dell’Accademia reale. Non solo, secondo il giornale Expressen ci sarebbero anche testimonianze sulla collaboratrice di Vittoria che avrebbero spintonato via il fotografo definito per l’appunto “molesto”. La Corona non ha mai denunciato né mai confermato, ma ha di recente diffuso una dichiarazione generale di pieno sostegno alla campagna mondiale del #MeToo. «Una delle circostanze che potrebbero giustificare un’eccezione è quando all’interno di un’istituzione che assegna il premio si verifica una situazione così grave che la decisione sul premio stesso non verrebbe percepita come credibile», spiega la Fondazione Nobel (che gestisce i beni e i finanziamenti dei premi).
IL PREMIO 2018 NON SARÀ ASSEGNATO
Svetlana Alexsievic, Bob Dylan e Kazuo Ishiguro: cosa hanno in comune, oltre al fatto che sono tutti Premi Nobel per la Letteratura? Che potrebbero essere gli ultimi ad averlo vinto, dopo quanto deciso oggi dall’Accademia Reale di Svezia questa mattina, dando conferme delle voci degli ultimi giorni. Stiamo ovviamente esagerando, ma forse non troppo visto l’imprevedibilità di una tematica – quella che ha portato alla non assegnazione del premio 2018 – che fa molto, molto discutere. Riavvolgiamo prima il nastro e rendiamo giustizia ai fatti: il Premio Nobel per la Letteratura 2018 non sarà assegnato per decisione della stessa commissione dell’Accademia reale di Svezia (ente che organizza storicamente i premi per i personaggi che si sono distinti per grandi scoperte o contributi alla cultura mondiale in Chimica, Fisica, Medicina, Economia, Letteratura e anche per la Pace, organizzato però da una diversa commissione ad Oslo) dopo lo scandalo degli abusi sessuali che ha travolto l’Accademia negli ultimi mesi. Nel sex-gate infatti è stato coinvolto Jean-Claude Arnault, importante figura culturale svedese, marito tra l’altro delle celebre potenza Katarina Frostenson che è membro dell’Accademia per il Nobel. Arnault è accusato di molestie contro 18 donne in momenti diversi ed è anche coinvolto in una indagine per corruzione: il fotografo è stato accusato nello scorso novembre dalle prime che hanno osato parlare contro il potente membro culturale svedese, e a catena sono arrivati tutte le altre.
ISHIGURO E BOB DYLAN GLI ULTIMI VINCITORI?
Arnault gestiva tra l’altro un progetto culturale finanziato proprio dall’Accademia di Svezia e sarebbe proprio questa onta d’immagine ad aver “costretto” l’Accademia del Nobel a prendere una decisione choc non consegnando un premio che solo un’altra volta nella storia non venne dato, era il 1943 e c’era la Seconda Guerra Mondiale in atto. Diversi incidenti, spiega la Bbc, sarebbero avvenuti in sedi di proprietà dell’Accademia, ma Arnault nega le accuse: non è bastato, e la moglie è stata subito espulsa dall’Accademia. Stamattina la decisione importante e molto dura, con l’istituzione che ha spiegato come «Il premio per la Letteratura 2018 sarà assegnato e annunciato contemporaneamente a quello del 2019». Dicevamo all’inizio che questo premio potrebbe non essere assegnato anche nei prossimi anni: esageravamo, ne siamo consci, eppure dopo una decisione così presa per una storia che non ha colpito nessun membro dell’Accademia e nessun vincitore o candidato, rischia di mettere un “precedente” per altri possibili casi futuri reputati scandalosi di volta in volta dall’opinione pubblica del momento (quella di adesso è la ben nota MeToo dopo gli scandali Harvey Weinstein e Kevin Spacey, ndr). Quanto fatto da Arnault, se confermato e giudicato colpevole, è gravissimo ma questo non toglie che la decisione di non assegnarlo per un anno intero rivela un fortissimo imprinting culturale che farà di certo giurisprudenza.