Mentre tutte le prime pagine dei giornali si sono occupate del banale caso della lettera di Ratzinger accusando Bergoglio di aver sfruttato le parole del papa Emerito per farsi pubblicità, ci sono sacerdoti che gli augurano “una morte veloce”. Durante una omelia tenuta in una chiesa di Cracovia, padre Edward Staniek, noto teologo polacco, ha detto di invocare “saggezza per il papa, affinché il suo cuore si apra allo Spirito Santo. E se questo non succede, prego per la sua dipartura veloce verso la Casa del Padre. Posso comunque pregare Dio per una morte felice, perché una morte felice è una grande grazia” ha aggiunto, come dire che non vuole auguragli sofferenze, basta che muoia. Sono parole che esprimono il pensiero di tanti cattolici, votati all’odio profondo nei confronti del pontefice, dimenticando tra l’altro che incitare all’odio verso un papa è peccato mortale. Secondo l’anziano prete, l’insegnamento di papa Francesco “si sta allontanando da Gesù”.
“SPERO CHE PAPA FRANCESCO MUOIA PRESTO”
Durante l’omelia il sacerdote ha elencato i motivi per cui Francesco sarebbe “un corpo estraneo alla Chiesa”: le sue prese di posizione su migranti,islam e divorzio. A proposito dell’islam ha detto che non è possibile dialogare con i musulmani: “E’ una religione da sempre ostile ai Vangeli e alla Chiesa, hanno ucciso milioni di cristiani nelle guerre religiose, le porte delle diocesi e delle parrocchie vanno aperte solo ai fedeli di Cristo e non all’accoglienza dei migranti islamici come chiede il papa”. E’ dovuto intervenire l’arcivescovo di Cracovia, Marek Jedraszewski per censurare le parole del prete e spiegare che nella Chiesa nessuno augura la morte al papa. “E’ con grande dolore che ho sentito le osservazioni di padre Staniek durante la sua omelia, ho dovuto dirglielo di persona”. E’ probabile che adesso vengano prese misure contro di lui, come vietargli di tenere omelie. Sono situazioni gravissime come queste che si moltiplicano sempre di più che obbligano alla difesa del papa a ogni costo, anche in caso di apparire manipolatori come Monsignor Viganò a proposito della lettera di Benedetto XVI, cosa che comunque Viganò non ha fatto.