La Chiesa oggi celebra San Saba Archimandrita, monaco, sacerdote e santo anatolico. Nato a Cesarea in Cappadocia nel 439 dopo Cristo e morto nel monastero di Mar Saba da lui stesso fondato nei pressi di Betlemme nel 532, vissi gran parte della sua vita in Palestina.
Fu eremita e fondatore di diversi monasteri. Saba era nato in una famiglia benestante, ma a soli 18 anni contrariamente al volere paterno che voleva per lui una carriera militare, si dà all’eremitaggio. Si reca in Palestina dove conosce un monaco eremita di cui si parlava già come di un santo, Eutimio il Grande, e va a vivere con lui nei deserti intorno al Mar Morto.
Alla morte di Eutimio si sposta vicino a Betlemme dove fona una “lavra” (indicava per la cristianità ortodossa un agglomerato di celle o di grotte di eremiti, con una chiesa e, alle volte, un refettorio nel mezzo) che attrae ben presto moltissime persone diventando vero e proprio monastero. Nel 492 viene ordinato sacerdote dal patriarca di Gerusalemme Elia I quindi il patriarca Sallustio tempo dopo lo nomina archimandrita (superiore in un monastero, oppure di una congregazione, soprattutto nelle chiese cristiane orientali).
Richiamato a Gerusalemme, si occupò della battaglia contro il nestorianesimo e nel 512 venne incaricato di condurre una delegazione monastica palestinese presso l’imperatore bizantino Anastasio per convincerlo a rinunciare al monofisismo, rientrando nell’ortodossia proclamata dal Concilio di Calcedonia nel 451.