Una valanga nel mondo editoriale: più o meno questo l’effetto della acquisizione di Rcs Rizzoli da parte di Mondadori con la più grande operazione editoriale negli ultimi vent’anni guidata da Marina Berlusconi. Ma dopo questa operazione alcuni elementi di Rizzoli e di Bompiani, celebre casa legata anch’essa a Rcs, hanno lamentato una diminuzione dello spazio di libertà commerciale e culturale, con lo scontro prima a livello interno alla nuova maxi azienda e poi con le dimissioni di pochi giorni fa della ormai ex direttrice di Bompiani, Elisabetta Sgarbi (la moglie di Vittorio). A tutte queste ritmiche e accuse, Marina Berlusconi ha voluto rispondere oggi con una lunga lettera su Il Foglio in cui prima di tutto definisce arroganti alcune posizioni espresse dopo l’operazione di Mondadori. «Non capirei la libertà della cultura riducendo tutto ad una meschina questione di numeri e denaro? Incompatibile con la cultura? Arroganti», riferisce nella lettera la figlia di Silvio Berlusconi, tornando su alcune frasi apparse sui giornali della ex direttrice di Bompiani. Elisabetta Sgarbi ha da pochissimo tra l’altro fondato una nuova casa editrice, La Nave di Teseo, e con lei un numeroso gruppi di importanti autori (Umberto Eco, Pietrangelo Buttafuoco, Susanna Tamaro ed altri ancora) per i quali l’operazione di Mondadori non è piaciuta molto. «Elisabetta Sgarbi, con la quale ho sempre lavorato bene e con clima cordiale, non chiedeva garanzie o rassicurazioni, chiedeva molto concretamente di acquistare Bompiani: l’unica mossa a suo dire che avrebbe potuto tutelare per davvero la casa editrice». Per concludere, Marina Berlusconi intende rispondere per le rime alla Sgarbi, arrivando a dire che «Richiesta legittima come legittima è stata la mia risposta da imprenditore: no, per ragioni che mi parrebbe francamente superfluo illustrare, all’indomani di un investimento tanto importante come quello nella Rcs Libri». Mondadori va avanti per la sua strafà, coerente con il processo intrapreso ma di certo le polemiche non finiranno qui.