Il 21 luglio corrisponde al giorno dedicato alla memoria e alla venerazione di San Lorenzo da Brindisi, un Frate Minore Cappuccino tra i più apprezzati in assoluto. Nasce con il nome di Giulio Cesare Russo il 22 luglio del 1559 a Brindisi. È figlio di Gugliemo e di Elisabetta Masella, anche se suo padre muore quasi subito. Fin da piccolo, viene indirizzato alla vita religiosa e studia presso l’istituto dei Francescani Conventuali di San Paolo, situato proprio a Brindisi. Inizia a predicare già all’età di otto anni e nel frattempo diventa orfano anche di madre. Giulio vive una profonda crisi economica e si trasferisce a Venezia da suo zio, che è sacerdote. In questo modo, il ragazzo continua a coltivare la propria vocazione e sceglie di entrare a far parte dell’ordine dei Frati Cappuccini. A sedici anni, prende ufficialmente l’abito e cambia il suo nome in Lorenzo da Brindisi, assumendolo dal vicario Lorenzo di Bergamo. Nel frattempo, i suoi studi proseguono a Padova e Venezia, seguendo corsi di storia, filosofia e teologia. Nel 1582, San Lorenzo diventa sacerdote e intraprende una grande carriera del mondo dei Cappuccini. In successione, assume i ruoli di vicario generale in Toscana, vicario provinciale di Venezia, secondo Definitore Generale, vicario provinciale di Svizzera. Decide di andare in missione con gli altri frati in Germania e, in sequenza, in Ungheria, presso l’accampamento di Albareale. Il suo scopo è quello di difendere l’esercito cristiano dagli attacchi provenienti dalle milizie turche, attraverso il sostegno ai propri soldati in battaglia. Amato dai cattolici e odiato dai Turchi, Lorenzo può visitare le province del proprio Ordine, del quale è tornato ad essere il vicario generale. Successivamente, decide di tornare nella sua Brindisi e di far costruire un monastero di clausura, con l’aiuto finanziario ricevuto dal duca di Baviera e dalla principessa di Caserta. Quindi, si sposta a Napoli, città dalla quale viene inviato in Spagna ed essere ricevuto dal sovrano Filippo III. Lorenzo riferisce della sua morte imminente e profetizza per il sovrano lo stesso destino nei due anni successivi, nel caso in cui lo stesso scelga di non aiutare i propri sudditi. Va a finire proprio così. Il 22 luglio del 1619, Lorenzo da Brindisi muore a Lisbona. Nel 1621, anche Filippo III pone fine ai suoi giorni, dopo aver scelto di schierarsi al fianco del viceré don Pietro Giron. Subito dopo il suo decesso, San Lorenzo da Brindisi viene acclamato come Santo dai propri fedeli, pronti a riconoscergli subito grandi opere eseguite durante la propria esistenza. Tuttavia, per la sua effettiva canonizzazione si è dovuto aspettare per un arco di tempo molto lungo. Lorenzo viene beatificato nel 1783 sotto il pontefice Pio VI. Diventa santo circa un secolo dopo, nel 1881, per intercessione di papa Leone XIII. A partire del 1959, viene inserito nella lista dei dottori della chiesa grazie a papa Giovanni XXIII. Conosceva la Bibbia in numerose lingue e compose una lunga serie di scritti, che furono riconosciuti soltanto nel corso del Novecento. Adorava pregare e celebrare Sante Messe all’infinito, dimostrando una forte perseveranza e convinzione nella propria fede religiosa. Attualmente, San Lorenzo è il protettore di Brindisi e di tante altre località italiane ed estere.