Domenico Mogavero, vescovo di Mazaro del Vallo, è indagato anche per truffa e abuso di ufficio: il sostituto procuratore Antonella Trainito ha notificato la nuova ipotesi di reato al successore di monsignor Calogero La Piana, coinvolto nella vicenda insieme all’architetto Francesco Scarpitta e all’ingegnere Bartolomeo Fontana. Nel mirino dei pm di Marsala è finita la chiesa del quartiere Trasmazzaro-Miragliano, per la quale sono stati necessari tre milioni di euro tra fondi Cei e contributi regionali. Ma 500mila euro sarebbero finiti altrove e il mirino è finito appunto sul vescovo di Mazara del Vallo e coloro che hanno curato il progetto e la realizzazione della chiesa, tra cui l’ex economo della Curia, don Franco Caruso, Antonino Gaudente e Gaetano Stradella, titolari delle ditte che hanno realizzato la chiesa. Piove sul bagnato comunque per Domenico Mogavero, già indagato da più di un anno per appropriazione indebita a causa di presunti ammanchi milionari e per un uso improprio dei fondi dell’8 per mille finiti alla Curia. Il vescovo nei prossimi giorni chiederà di essere interrogato, per ora si limita a dire che sta cercando di capire cosa è accaduto e «di valutare elementi di carattere tecnico contenuti in questo provvedimento della magistratura». La truffa, come riportato da La Repubblica, consisterebbe nella richiesta alla Regione Sicilia di un contributo per la realizzazione dell’opera, che però era stata già finanziata dalla Cei. Nello specifico, a monsignor Domenico Mogavero i pm contestano la firma di falsi contratti, falsi stati di avanzamento dei lavori e di consegna dell’opera. Tra l’altro per la realizzazione di quella opera e di altre due chiese, la diocesi ha chiesto un mutuo da quattro milioni di euro con Banca Prossima, del gruppo Intesa San Paolo e Unicredit, ma i conti non tornano e non è stata mai trovata traccia del milione scomparso dal fondo del mutuo. Nonostante le indagini e quindi i guai con la giustizia, il vescovo di Mazara del Vallo, come riportato da Dagospia, è tuttora collaboratore del Fatto Quotidiano.