Sugli arresti relativi al progetto di costruzione dello Stadio della Roma si è espresso anche il Presidente del CONI Giovanni Malagò, che ha voluto enfatizzare l’estraneità del club giallorosso dai procedimenti giudiziari partiti con l’inchiesta “Rinascimento”, che ha portato a 9 arresti: “Per quanto riguarda il discorso sportivo, una cosa che mi sembra assolutamente certificata è che non c’è nessun coinvolgimento a nessun titolo né della società, né dei suoi legali rappresentanti in tutta questa storia. È un elemento molto molto importante e significativo. Non faccio parte della categoria di persone che commentano a caldo queste situazioni perché è sbagliato e il mio stile è un altro, aspettiamo per dare delle valutazioni, non faccio giudizi affrettati. Non sarebbe giusto, né corretto. Quando ci sono delle indagini in corso è doveroso attendere. Fermare l’inizio della costruzione? È fuori luogo che io intervenga sulle decisioni dell’amministrazione.” (agg. di Fabio Belli)
LOMBARDI FA CHIAREZZA
La bufera scatenata dai 9 arresti nell’ambito dell’inchiesta per corruzione relativa al nuovo stadio della Roma ha portato inevitabilmente a delle dure prese di posizione. Tra le tante c’è anche quella di Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio e già deputata 5 stelle la quale, come spiega FarodiRoma.it, tramite il suo profilo Facebook ha voluto fare chiarezza in un video. “Ci tengo a precisare la mia posizione, a fare un’operazione trasparenza, come nel mio stile, e a dire pubblicamente che ho incontrato Luca Parnasi una sola volta alla Camera dei deputati”, ha esordito. “Mi ha parlato dello stadio della Roma, dei suoi progetti futuri imprenditoriali e della sua attività. Poi non c’è mai stato alcun contatto ulteriore, nessun seguito”, ha aggiunto, in riferimento a uno degli arrestati di questa mattina. A finire in manette però è stato anche il presidente di Acea Luca Lanzalone. Dopo il suo arresto, riporta TgCom24, si fa sempre più strada l’ipotesi delle sue dimissioni dalla carica della società. E’ quanto trapelato dall’incontro che si è tenuto in Campidoglio tra il sindaco Virginia Raggi e l’a.d. di Acea, Stefano Donnarumma. Dopo i nove arresti, sarebbe stata proprio la Raggi a sollecitare soluzioni imminenti tra quelle possibili per la governance dell’azienda. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
DI MAIO PRENDE DISTANZE
Luigi Di Maio, sentito dai cronisti a riguardo del gravissimo caos corruzione scoppiato attorno allo stadio Tor di Valle, prende le distanze da quanto avvenuto e annuncia: «Ho contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c’è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga», ripetendo quanto aveva ribadito anche la stessa Virginia Raggi. Qui si tratta però di nomi non esattamente di secondo piano nel M5s della Capitale, ma del Capogruppo Ferrara (che è solo indagato, non arrestato, e ha deciso di autosospendersi dichiarandosi pienamente innocente) e del Presidente Acea Lanzalone, arrestato dalla Procura di Roma per corruzione. In generale, nell’ombra finisce ancora una volta la gestione della Capitale in mano ai grillini: con Di Maio che aggiunge, «mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto». Ai microfoni questa mattina di Radio Anch’io ha parlato anche il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli che, in qualità di membro importante del M5s, ammette «siamo molto preoccupati». (agg. di Niccolò Magnani)
FERRARA SI AUTOSOSPENDE DA M5S
Un vero e proprio caos quello avvenuto nelle passate ore in seguito ai 9 arresti da parte dei Carabinieri, con le accuse di corruzione nell’ambito delle indagini sulla costruzione del nuovo stadio della Roma. Tra gli arrestati anche il presidente di Acea Luca Lanzalone e l’imprenditore Luca Parnasi. In queste ore i militari hanno eseguito una perquisizione nella sede della società di Parnasi, dopo il suo arresto avvenuto nella mattina odierna, Oltre ai 9 soggetti finiti in manette, ci sarebbero anche 16 nomi iscritti nel registro degli indagati tra cui il capogruppo M5s in Campidoglio, Paolo Ferrara. Quest’ultimo, come riporta l’Agi si è autosospeso dal Movimento. Sul suo profilo Facebook ha commentato: “Chi ha sbagliato pagherà. Io sono sereno ed estraneo alla vicenda perché non ho nulla da nascondere. Ho fiducia nella magistratura e spero che si faccia chiarezza al più presto. Ho deciso di autosospendermi dal M5s. Avanti a testa alta”. Secondo il pm, spiega TgCom24, “La As Roma non c’entra nulla”, mentre il Campidoglio sta valutando lo stop dell’intero progetto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SALVINI, “PARNASI PERSONA PERBENE”
Il titolare di Eurnova – principale contraente per lo stadio della Roma – è stato arrestato con l’accusa di corruzione nella costruzione dello stadio della Roma e ora arriva direttamente dal Ministro degli Interni la difesa “controcorrente” per la sua situazione. Si tratta ovviamente di Luca Parnasi, di cui Salvini poco fa ha spiegato «Dico qualcosa controcorrente, chi stava lavorando alla costruzione dello stadio della Roma (l’imprenditore Luca Parnasi, ndr) lo conosco personalmente come una persona perbene. Ora è nelle patrie galere, non si conosce mai una persona fino in fondo, spero possa dimostrare la sua innocenza». Ha poi aggiunto lo stesso vicepremier come il Codice sugli appalti invece di semplificare complica: «Un paese più semplice probabilmente è meno corrotto. In un Paese dove ci metti di meno a ottenere i tuoi diritti è più difficile corrompere», anche se poi ha aggiunto che le «colpe personali vanno punite fino in fondo». In una intercettazione ambientale diffusa dai carabinieri nella ordinanza di custodia cautelare – e riportata dal Giornale – si sente Parnasi ammettere che dovrà spendere «qualche soldo ma la sostanza è che ora la mia forza è che alzo il telefono», con il pagamento considerata un investimento per ingraziarsi i politici durante le elezioni. (agg. di Niccolò Magnani)
RAGGI VALUTA LO STOP DEL PROGETTO
La vicenda del nuovo Stadio di Roma si apre a molteplici conseguenze: politiche, con il M5s della Capitale che subisce l’ennesimo colpo di immagine (e non solo) pesantissima da difendere anche per il sindaco Virginia Raggi; giudiziarie, con gli arresti che coinvolgono non solo imprenditori e consulenti grillini, ma anche membri legati a Forza Italia e altri partiti politici con le accuse gravissime di corruzione; sportive, visto che ora rischia di stopparsi per l’ennesima volta il tormentato progetto del nuovo stadio per i giallorossi. Secondo l’Ansa, i 9 arresti e i 27 indagati potrebbero portate allo stop del progetto modificato visto che proprio ieri era scaduto il termine per presentare le varie osservazioni in merito e si era re-fissata la scadenza per le controdeduzioni nei prossimi 30 giorni. A metà luglio si attendeva la delibera finale per poter mandare l’intero progetto alla Regione Lazio e poi finalmente il via libera ultimativo: ecco, dopo questi arresti clamorosi potrebbe di nuovo tutto fermarsi, senza sapere tra l’altro fino a quando. Intanto il procuratore aggiunto della Capitale, Paolo Ielo, in una riunione con i media a Piazzale Clodio ha fatto sapere che «la società A.S. Roma non c’entra nulla con le indagini». (agg. di Niccolò Magnani)
EX M5S GRANCIO: “SEMPRE DUBITATO, LA RAGGI NON MI HA MAI ASCOLTATO”
Un anno e mezzo fa c’è chi aveva già messo in dubbio il progetto del nuovo stadio della Roma in Tor di Valle, ponendo delle questioni in particolare di tipo urbanistico. Ad opporsi era Cristina Grancio, all’epoca consigliera dei 5 Stelle, i cui quesiti non sono stati però accolti, finendo poi per essere messa in disparte. Oggi, ai microfoni del quotidiano La Repubblica, ha parlato la stessa Grancio, che dopo aver cambiato partito a seguito dell’espulsione, (fa parte del gruppo Misto), ha ammesso: «Queste notizie non mi stupiscono. Bisognerà vedere se verranno confermate queste prime notizie ma sicuramente sulla vicenda dello Stadio andavano fatti approfondimenti». La Grancio spiega di non essere stata contraria allo stadio a prescindere, «ma c’erano elementi che mi avevano insospettito e che riguardavano, per esempio, una bancarotta che aveva coinvolto, da esterno, Parnasi». Peccato però che nessuno dentro i 5 Stelle se ne sia voluto occupare. «Ho invitato più volte la sindaca Raggi e la maggioranza M5S a tenere gli occhi aperti sulla questione dello Stadio – ha proseguito – per tutta risposta sono stata espulsa dal Movimento. Se tutto verrà confermato attendo delle scuse». Fra gli arrestati c’è anche Lanzalone, di fatto il braccio destro nel M5S circa il progetto dello stadio: «È una faccenda inquietante – dice a riguardo l’ex esponente grillina – lui ha consigliato il gruppo su come andare avanti. Non mi aveva convinto perché non si occupava di questioni di urbanistica. Sono sempre rimasta scettica rispetto ai suoi interventi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
NUOVI DETTAGLI SUGLI ARRESTI PER LO STADIO DELLA ROMA
Emergono ulteriori dettagli circa l’indagine che ha portato all’arresto di nove persone coinvolte nella costruzione del nuovo stadio della Roma. Come riporta l’edizione online de La Repubblica, l’operazione è stata ribattezzata “Rinascinamento”, e fra gli arrestati vi è anche Michele Civita, assessore alle politiche del territorio della giunta Zingaretti, esponente del Partito Democratico. Coinvolti anche cinque collaboratori di Luca Lanzalone, il presidente di Acea, società che ha spalleggiato la giunta Raggi nell’approvazione del dossier riguardante appunto il nuovo stadio romanista. Dalle prime ore di oggi sono state eseguite perquisizioni in alcuni studi e uffici, e le accuse nei confronti dei 9 arrestati sono quelle di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive e delitti contro la Pubblica Amministrazione. Fa specie pensare che il sindaco Virginia Raggi, proprio nella giornata di ieri, si diceva entusiasta per l’avvento del nuovo stadio di Tor di Valle, un’opera che «porterà nuovi posti di lavoro e migliorerà la vita degli abitanti nel quadrante sud della città». A questo punto i lavori si bloccheranno obbligatoriamente. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ARRESTATI PARNASI, LANZALONE E PALOZZI
I carabinieri hanno arrestato nove persone con l’accusa di condotta corruttiva nonché di una serie di reati contro la Pubblica amministrazione, nell’ambito delle procedure riguardanti la realizzazione del nuovo stadio della Roma. Come sottolineato dall’edizione online de La Repubblica, l’inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo, ed ha portato alla luce un’associazione a delinquere, composta, fra gli altri, dall’imprenditore Luca Parnasi, proprietario della società Eurnova che sta appunto realizzando il nuovo stadio romanista, nonché da Luca Lanzalone, numero uno di Acea, società che ha studiato il dossier relativo alla nuova casa della Roma, come consulente della giunta dei cinque stelle. Arrestato infine il vicepresidente del Consiglio Regionale, Adriano Palozzi, di Forza Italia.
9 ARRESTI, 3 AI DOMICILIARI
Delle nove persone colpite questa mattina all’alba dalle misure cautelari, sei sono finite in manette, mentre tre risultano ai domiciliari. In poche parole, gli arrestati facevano dei favori agli imprenditori, e in cambio ottenevano dei privilegi, fra cui l’assunzione di persone a loro vicine. Una notizia che giunge poche ore dopo le parole del sindaco Virginia Raggi, che proprio ieri annunciava la fine del periodo in cui i cittadini potevano dire la loro sul progetto stadio, tra l’altro con un commento di soddisfazione sottolineando come “lo stadio fosse sempre più vicino”.