Il presidente afgano Ashraf Ghani, intervenuto ad una conferenza stampa con l’omologo indonesiano Joko Widowo in visita a Kabul, ha lanciato un duro ultimatum ai talebani presenti nel Paese: «talebani devono decidere tra l’Islam e il terrorismo. Apprezziamo invece le manifestazioni di empatia che ci estendono i nostri partner internazionali e grazie a loro per stare dalla nostra parte». L’attentato alla Accademia Militare di questa mattina è stato rivendicato e “firmato” dall’Isis, ma visto che nei giorni passati vi sono state altre azioni simili dei talebani, il governo non vuole lasciare (quantomeno pubblicamente e mediatamente) il Paese in mano alla crisi sempre più fratricida tra terroristi dello Jihad e islamisti radicali. Intanto emergono altri dettagli nell’attentato costato la vita a 11 soldati presenti nella zona dell’ingresso della Accademia prima dell’ingresso dei kamikaze: «la natura della prima esplosione era simile ad un’autobomba e ha causato panico tra i residenti», come riferisce un testimone oculare sentito da Xinhua. (agg. di Niccolò Magnani)
L’AFGHANISTAN È IN GINOCCHIO
Confermate 11 vittime, l’attentato dei soldati Isis è terminato dopo sette lunghe ore di blitz: quello avvenuto però è il terzo attacco armato in neanche 10 giorni, con l’Afghanistan sempre più in ginocchio tra Isis e Talebani. Dapprima l’attacco all’Hotel Intercontinental (43 morti), poi l’attacco in centro a Kabul (oltre 100 vittime) e poi ancora l’assalto alla sede di Save The Children a Jalalabad la scorsa settimana (altri morti e feriti). Tornando invece ai militari sotto attacco stamattina, il canale tv Tolo ha ricordato che «il 21 ottobre scorso 15 cadetti della stessa accademia “Marshall Fahim” furono uccisi a Kabul da un kamikaze che si schiantò contro l’autobus su chi viaggiavano». In questo senso, paiono ancora attualissime le parole dette da Papa Francesco ieri durante l’Angelus rivolte al popolo afgano: «Fino a quando il popolo afghano dovrà sopportare questa disumana violenza? Preghiamo in silenzio per tutte le vittime e per le loro famiglie; e preghiamo per quanti, in quel Paese, continuano a lavorare per costruire la pace». (agg. di Niccolò Magnani)
BLITZ DURATO 7 ORE
L’Isis continua a spargere sangue a Kabul: un nuovo attentato si è verificato nella capitale dell’Afghanistan. Una potente esplosione è avvenuta nei pressi dell’accademia “Marshal Fahim”. Un commando di cinque uomini è entrato in azione ingaggiando un prolungato scontro a fuoco con i soldati. Il bilancio dell’attentato, rivendicato dall’Isis, sta crescendo ora dopo ora: al momento è di 11 morti e 15 feriti tra i soldati. Sono morti anche quattro terroristi, uno invece si è arreso. Il terrorismo colpisce ancora una volta Kabul, due giorni dopo il gravissimo attacco che ha provocato cento vittime e almeno 200 feriti, rivendicato però dai Talebani. Stando ad una fonte militare, l’attacco terroristico è scattato alle 5 di stamattina, le 3 in Italia. L’obiettivo è particolarmente simbolico perché in quel complesso vengono addestrati gli ufficiali dell’élite militare afgana. Dopo diverse esplosioni, ci sono state numerose raffiche di armi da fuoco. I combattimenti sono durati diverse ore.
NUOVO ATTENTATO A KABUL: ISIS RIVENDICA ATTACCO
Uno dei terroristi avrebbe provato a resistere asserragliandosi nell’accademia “Marshal Fahim”, poi è stato arrestato. Due sono rimasti uccisi nello scontro a fuoco che è seguito alle esplosioni, due invece si sono fatti saltare. Tutti erano armati di lancia-granate e armi automatiche. I militari al termine dello scontro a fuoco hanno ripreso il controllo dell’area miliare. Secondo una fonte governativa, i terroristi non sarebbero penetrati all’interno della sede militare, ma la polizia afgana sostiene invece che gli attentatori sarebbero riusciti ad entrare nel perimetro difensivo usando il solito schema: una prima esplosione, forse da un kamikaze, poi l’entrata in azione del commando. «L’obiettivo dell’attacco terroristico non era l’accademia in sè, ma l’unità militare dedicata alla sicurezza della struttura», ha dichiarato il portavoce della Difesa, Dawlat Waziri. Quello di oggi è il terzo attacco armato in dieci giorni, dopo quello contro l’Hotel Intercontinental che provocò 43 morti e l’attentato dei Talebani nel centro della città.